Ricorrono oggi i 74 anni dalla tragedia di Superga, dove perse la vita l’intera squadra del Torino, soprannominata “Grande Torino“.
Un accadimento ancora vivido negli occhi e nel cuore degli appassionati, di chi ama lo sport, di chi è amante delle vecchie storie ascoltate sulle gambe dei nonni.
Una squadra che negli anni ’40 del Novecento aveva fatto emozionare i tifosi, per via della bravura dei singoli e per il gruppo; sempre unito e pronto a spalleggiarsi l’un l’altro.
Squadra talmente forte, che ormai era conosciuta in tutto il mondo ed era vista come “la squadra da battere“.
Squadra artefice di risultati e prestazioni da record ancora oggi. Ancora non superato, infatti, il record di gol segnati in una singola partita (10 nello storico 10-0 all’Alessandria), come il record di gare senza sconfitte (ben 88 nell’arco di 8 anni) o come quello di gol fatti in una singola stagione (125 nella stagione 47-48 e 3.13 gol di media a partita).
Un altro record? 10 giocatori su 11 della Nazionale erano provenienti dal Torino.
Si potrebbe credere che tutti questi record, ancora oggi imbattuti, siano poco rilevanti o addirittura insignificanti, per via del fatto che accaddero in un’epoca lontana e non paragonabile a quella odierna.
Vero verrebbe da dire. Ma va anche riconosciuto che ogni fenomeno, evento, fatto va collocato e contestualizzato all’epoca in cui accade.
Se una squadra di calcio fu capace di rendere orgogliosa un’intera nazione, a tal punto da sconvolgere tutti quel 4 maggio di 74 anni fa, vuol dire che qualcosa è stato lasciato, qualcosa di grande e glorioso è stato fatto.
Perché “gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede“, perché gli eroi non verranno mai dimenticati.
Un Patrimonio da preservare e conservare.
1949-2023 ∞
Di seguito le parole del Presidente Cairo:
«Un giorno molto speciale, in cui oltre a ricordare i grandi campioni ricordiamo gli uomini. Se siamo qui a ricordare ancora oggi il Grande Torino è perché ha lasciato nel cuore di tutti qualcosa di veramente speciale, per come erano straordinari, leali e sportivi e per come hanno rappresentato l’Italia in un momento difficile, quello della ricostruzione»«Hanno rappresentato la rinascita dell’Italia. Grandi campioni e grandi uomini che ci devono ispirare tutti i giorni e noi dobbiamo cercare di fare il meglio possibile per rappresentarli in modo dignitoso»,«Stiamo parlando di vette straordinarie, ma non dobbiamo fare dei paragoni con oggi. Siamo qui per ricordare intanto degli uomini, persone che sono mancate in età molto giovane e questa è la cosa più importante, e poi uomini che hanno fatto cose straordinarie che hanno fatto la storia del calcio e hanno definiti “invincibili” per questo motivo, basti pensare la nazionale italiana ai tempi del Grande Torino aveva 10 calciatori granata, quindi qualcosa di unico».
Piace pensare che “Forse era troppo meravigliosa questa squadra perché invecchiasse. Forse il destino voleva arrestarla nel culmine della sua bellezza.” cit. Carlin