Real Madrid-Manchester City: due lampi nel buio, regna l’equilibrio al Bernabeu

IG: ilcalcioverticale

Una partita a tratti soporifera, quella tra Real Madrid e Manchester City, che si è accesa a sprazzi grazie alle giocate di livello superiore degli illustri interpreti scesi in campo.

Pep l’ha preparata come di consueto da qualche mese a questa parte: un 4-4-2 in fase di non possesso, con De Bruyne ad affiancare Haaland, pronto a diventare un 3-2-4-1 in fase di possesso, alzando Stones di fianco a Rodri in mediana, facendo avanzare Gundogan per formare una linea a quattro con Grealish, KDB e Bernardo, alle spalle del vichingo.

L’ultima grande invenzione del genio di Santpedor, che permette al City di avere un predominio assoluto nel palleggio in mezzo al campo, grazie ad una superiorità numerica massiccia, e più uomini pronti per la riaggressione immediata della sfera una volta persa palla.

Carletto non si è fatto di certo impressionare, ed ha risposto con il canonico 4-3-3 di matrice contropiedista (o all’italiana, per esaltarci), con Kroos e Modric dediti alla fase difensiva come raramente si è visto prima. Al termine del match, tra le fila dei giocatori con la maglia blança, nessuno avrà recuperato più palloni del croato (7), immediatamente seguito a quota 5 dal tedesco.

Sembrava essere il remake delle eliminatorie della scorsa Champions, il solito Real che si consegna sornione all’avversario, in attesa di poterlo colpire in ripartenza, l’ormai noto “Piano Bernabeu“. E per 45′ così è stato. Al termine della prima frazione di gara la situazione era la seguente:

Real VS City:

  • xG: 0.06 – 0.40
  • Possesso palla: 32% – 68%
  • Tiri in porta/Tiri totali: 1/1 – 4/6
  • Risultato: 1-0

Il racconto della partita

Al minuto 35, il solito tanto meraviglioso quanto letale tocco di prima d’esterno di Sua Maestà apre il campo a Camavinga che si mangia 60 metri di campo, prima di servire Vinicius che buca Ederson con un fendente dalla distanza.

Nella future war tra Haaland e Mbappe per il dominio dell’universo calcistico, si inserisce con sempre più maggiore prepotenza il fenomeno brasiliano, che, in una serata di gala come questa, piazza altri due mattoncini sul muro della grandezza. Vinicius Jr. a 22 anni e 301 giorni è diventato il terzo giocatore sudamericano più giovane a raggiungere quota 15 reti in Champions League, dopo Messi (21 anni e 288 giorni nel 2009) ed il suo compagno di squadra Rodrygo (22 anni e 99 giorni nel 2023), superando le 14 reti messe a segno nella competizione da Ronaldo O’Fenomeno.

La ripresa inizia in maniera totalmente diversa. Il Real è più arrembante e mette in apprensione più volte la retroguardia del City. Al 67′, da un recupero alto di Rodri, nasce il pareggio del City.

Nel miglior momento dei Blanços. Gundogan apparecchia la tavola per Kevin De Bruyne che con una saetta di collo pieno trafigge Courtois. Quest’anno KDB non ha segnato molto, 10 reti stagionali tra tutte le competizioni, ma ha deciso di timbrare il cartellino quando conta di più. 3 gol messi a segno tra andata e ritorno nelle sfide Premier contro l’Arsenal e ieri ha colpito ancora una volta al Bernabeu. Il faro che accende la luce quando i Citizens brancolano nel buio.

Il pareggio è stato sicuramente il risultato più giusto, confermato dalle statistiche della gara che si sono decisamente riequilibrate al termine dei 90 minuti.

Real VS City:

  • xG: 0.65 0.60
  • Possesso palla: 44% – 56%
  • Tiri in porta/Tiri totali: 4/13 – 6/10
  • Risultato: 11

Le difese protagoniste, nel segno di Walker e Camavinga

Dopo una sfida terminata in parità, di solito dopo uno 0-0 od un 1-1, molto spesso si elogiano le prestazioni difensive.

In questo caso vale la pena menzionare le enormi prestazioni di Rudiger, dominante contro Haaland che è stato il grande assente della serata, ma soprattutto di Camavinga.

Questo ragazzo ha le stimmate del predestinato dal primo giorno che messo piede su un campo da Calcio. Mediano e mezzala per tutta la sua giovane carriera, inventato terzino da Ancelotti con risultati eccezionali nell’ultimo periodo. Il giocatore che ha vinto il maggior numero di duelli (9) e contrasti (5) tra tutti quelli andati in scena questa sera. All’età di 20 anni, ha vinto da protagonista ogni titolo possibile con il Real Madrid.

Tra gli uomini di Pep, chiamato ad un arduo compito, si è esaltato ancora una volta Kyle Walker. Il miglior marcatore al mondo sul lungo. L’inglese ha chiuso la sfida con 0 dribbling subiti, tutto dire contro Vinicius, risultando essere il giocatore del Manchester City con il maggior numero di duelli vinti (8), con il maggior numero di tackle vincenti (6) e con più salvataggi effettuati (5). Encomiabile.

Bellissimo l’abbraccio con Vinicius a fine gara, dopo 90′ di scontri e duelli a velocità della luce.

Le due strategie di Pep e Ancelotti hanno pagato a metà, un risultato che in fin dei conti va bene ad entrambi. Hanno avuto ragione a metà.

La manovra della capolista inglese è risultata spesso sterile e prevedibile, mentre le ripartenze del Real si sono concluse il più delle volte in un nulla di fatto. Tutto rimandato alla prossima settimana, dove molto probabilmente andrà in scena lo stesso copione visto nei primi 45′. Mi aspetto un City un po’ più arrembante rispetto ad oggi ed un Real in grado di dare quella sensazione di estrema pericolosità quando entra in possesso.

 

Fonte foto: IG Manchester City

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