Il difensore dell’Inter Manuel Akanji è il protagonista dell’ultimo episodio di ‘On Board’, il format di Inter TV powered by Betsson Sport dedicato ai nuovi acquisti nerazzurri.
Manuel Akanji si è reso protagonista dell’intervista che Inter TV fa per i suoi nuovi acquisti. La sua intervista è disponibile da quest’oggi su DAZN.
L’intervista di Akanji
“Questa è la mia città, non quella in cui sono nato ma quella nella quale mi sono trasferito poco dopo. Ho vissuto lì fino a 19-20 anni ed è lì che ho iniziato a giocare a calcio. Avevo sei anni, ho iniziato con mia sorella dopo aver visto giocare mio padre, colui il quale mi ha trasmesso la passione per questo gioco. Resterà sempre nel mio cuore. Non ricordo il primo match lì, ma ricordo con affetto i momenti con gli amici di scuola”.
Il primo trofeo da professionista.
“E’ successo durante la mia prima stagione al Basilea, abbiamo vinto sia coppa che campionato. Tutta la famiglia era lì con me, eravamo a Ginevra e vincemmo 3-0 contro il Sion”.
La sua famiglia.
“Ho tre figli, due maschi e una femmina che ha appena compiuto un anno”.
Genio della matematica.
“Non mi serve spesso la calcolatrice (ride, ndr) perché sono abbastanza bravo in matematica. La mia insegnante delle elementari ci faceva fare delle gare di calcolo, ero bravo e poi sono migliorato col tempo. Un vantaggio che mi dà questa qualità è che nessuno può fregarmi quando c’è da pagare qualcosa, ma penso che non mi aiuti nel calcio”.
Nazionale svizzera.
“E’ un grande onore per me giocare per la mia Nazionale, uno dei miei momenti migliori con la Svizzera è stato agli ottavi di finale degli Europei 2021 quando Yann Sommer parò l’ultimo rigore contro la Francia. Stavamo perdendo 3-1, poi abbiamo rimontato e vinto ai rigori. E’ stata una grande emozione”.
Il rapporto con Sommer.
“E’ molto buono, mi ha scritto subito quando sono arrivato all’Inter. Mi accompagna spesso agli allenamenti in macchina, abbiamo un bel rapporto e una bella intesa”.
Nigeria.
“Ho l’aquila tatuata sul braccio. Ovviamente gioco per la Nazionale svizzera, ho dovuto prendere una decisione, ma sono orgoglioso di essere nigeriano, da ragazzo”.
Nuovo capitolo.
“A San Siro ci ero già stato col BVB, l’atmosfera era incredibile. La mia prima maglia è stata quella di Christian Vieri. Anche se non ero un tifoso, in qualche modo l’Inter era con me. Seguivo l’Inter perché è sempre stata tra le squadre migliori d’Italia, se non la migliore. Anche negli ultimi anni c’erano stati contatti con l’Inter, così come con altri club. Ma l’Inter è una delle squadre più di successo e non sai mai che strada può prendere la tua carriera. Sono qui e sono molto felice, spero di vincere più titoli possibile e di fare parte di questi trionfi. Voglio migliorare come giocatore e come uomo: queste sono le cose più importanti per me”.