Roberto De Zerbi si è concesso ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Di seguito le sue dichiarazioni più interessanti…
Sul rapporto con Marsiglia: “Cerco una connessione, anche con l’ambiente. Marsiglia come Foggia? Sì, il modo di vivere il calcio è uguale ed è quello che si addice a me. Non so se io sono l’allenatore ideale per loro, ma Marsiglia è il posto ideale per me, per il valore che dà al calcio: tutte le contraddizioni sociali vengono dimenticate per 90 minuti”.
Sul calcio italiano e il rimpianto Schiappacasse: “Seguo tantissimo il campionato di Serie A e mi manca il mio Paese ma sto bene anche all’estero. Il vero problema è che solo in Italia, nei settori giovanili, la sconfitta è vissuta come una tragedia. E i talenti spesso hanno una maturazione tardiva: vanno aspettati. Come mi comporto con quelli più difficili? Di solito hanno una sensibilità spiccata. L’allenatore deve aiutarli e capirli, ma il primo passo deve farlo il giocatore. Il mio rimpianto più grosso è l’uruguaiano Schiappacasse, al Sassuolo. Non sono riuscito a tirargli fuori niente, poi ho saputo dell’arresto per detenzione di arma da fuoco”.
#DeZerbi al CorSera: “Scudetto? Tifo per #Gasperini: gli avevano dato l’etichetta che non poteva allenare una big. L’#OM ha fatto bene a far meno di #Rabiot: mai vista una rissa come quella con #Rowe! Si dà troppo peso agli allenatori. Meglio esser fischiato per un errore che… pic.twitter.com/0s02r8T0Pj
— Nicolò Schira (@NicoSchira) October 9, 2025
De Zerbi sullo Scudetto: “Tifo per Gasperini!”
Sulla rissa Rabiot-Rowe: “Mai vista una roba del genere. E io vengo dalla strada. Ma ci ha fatto bene, perché la società ha scelto di fare a meno di Rabiot, che non ha voluto fare un passo indietro”.
Su Luis Henrique e sulla lotta Scudetto: “La competizione è alta, ma lui ha caratteristiche diverse. Ogni tanto gli dicevo che giocava in ciabatte: deve sfruttare di più il suo potenziale. Sono contento per Gasperini, che all’Inter pagò colpe non sue: un po’ tifo per lui, perché gli avevano dato l’etichetta che non poteva sedersi su una grande panchina. E invece può stare ovunque. Il Napoli è più che vivo, l’inter è forse ancora la più forte, il Milan sta giocando bene. È bello vedere tanta competitività”.