Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato questa mattina ai microfoni di Rai Radio 1 del discorso legato a Simeone ma non solo: di seguito le sue dichiarazioni.
Il ‘Cholito’ Simeone ha regalato al Torino la vittoria contro il Napoli nella scorsa giornata di campionato. L’attaccante argentino, in prestito proprio dai partenopei è stato uno dei temi affrontati dal presidente dei granata in un’intervista rilasciata questa mattina a Rai Radio 1. Urbano Cairo, infatti, si è espresso così: “Sicuramente Simeone resterà in granata, è un prestito con un riscatto che diventa obbligatorio in modo molto facile. Lo consideriamo un giocatore acquistato e siamo molto contenti. Simeone mi piaceva da tempo. Quest’estate ho detto al mister di prenderlo subito e anticipare tutti invece di inseguire un altro attaccante difficilmente prendere. A Simeone ci pensavamo già da tempo, già da gennaio della scorsa stagione. l mister era felicissimo, abbiamo proceduto velocemente ed è stata un’ottima cosa averlo fatto. Ci crediamo molto, ha fatto benissimo in questo avvio. Ha proprio quello spirito Toro molto importante per la squadra e per tutti noi”.
Cairo: “La piazza chiede sempre di più”
“Quello di Simeone contro il Napoli è davvero un gol importante per noi. Abbiamo fatto bene contro la Roma qualche settimana fa e in generale con le grandi, anche perché in questo avvio di campionato abbiamo affrontato sei delle prime dieci dell’anno scorso”.
La piazza chiede sempre di più:
“Sabato sera, dopo la partita, Simeone mi diceva che quando si gioca in uno stadio con un tifo così per tutta la gara è quasi impossibile non vincere. Ringrazio i tifosi. Ricordo che nel mio primo anno di presidenza, in cui partimmo che eravamo quasi un’armata Brancaleone, con un mercato fatto in una settimana a inizio settembre con gli scarti delle altre squadre, riuscimmo a salire in A grazie alla spinta spettacolare dei tifosi. Così come negli anni successivi, specie nell’anno dell’Europa League. Tutto questo per dire: con la spinta dei tifosi riusciamo a fare delle cose senza la quale non riusciremmo a fare”.
Ambizioni e gestione oculata dei conti sono due rette parallele che nel pallone non si possono incrociare?
“No no, si devono incrociare, è molto importante che si incrocino. Non si può dire che non sia ambizioso, lo sono moltissimo. È chiaro che è fondamentale una gestione oculata del club. Nel 2005 il Torino era appena fallito, quindi bisogna stare molto attenti. Le ambizioni sono al massimo possibile, è fondamentale sognare in grande: questo è un mio must. Poi purtroppo si commettono anche degli errori. L’investimento più costoso della mia presidenza l’ho fatto nel 2019 dopo un settimo posto e un’Europa League sfiorata: comprai Verdi, mi costò 25 milioni e purtroppo non fu un acquisto dei migliori per me. L’ambizione ne ho da vendere, ma bisogna stare attenti a coniugarla con i bilanci in ordine. In questi ultimi anni, con il Covid che ha falcidiato i bilanci di tutte le squadre, c’è stata un’aggravante e purtroppo il calcio italiano non è stato minimamente aiutato dal governo”.
Nazionale, Gravina ha proposto un stage di preparazione in vista dei probabili playoff, la Lega Calcio cosa risponderà?
“L’argomento non è ancora stato posto all’ordine del giorno. Quando ci sarà, la mia risposta sarà certamente sì. Per noi è assolutamente fondamentale andare al Mondiale, ne abbiamo persi già due. Questo non va mancato. Dobbiamo fare tutto quello che serve per far sì che la Nazionale vada al Mondiale”.
Il pensiero di Cairo su Milan-Como in Australia:
“Non è una cosa che apprezzo molto. L’unica ragione per cui può essere giustificabile è il fatto che si porti in giro per il mondo il nostro calcio. Ma certamente non lo porti con un evento come Milan-Como a Perth. Da parte mia non la vedo come una cosa positiva, secondo me non è da fare. A maggior ragione se poi può sacrificare lo stage per la Nazionale”.
Juventus-Torino è in programma il 9 novembre, cosa darebbe Urbano Cairo per vincere il derby?
“Adesso non devo dire nulla. La prepareremo nel migliore dei modi. Ma ne parleremo al momento giusto”.