Il 10 novembre, una data maledetta per Juric: due esoneri in un anno, sempre nello stesso giorno!

Il 10 novembre, una data maledetta per Juric: due esoneri in un anno, sempre nello stesso giorno!

Dopo Roma e Southampton, Juric fallisce anche all’Atalanta: c’è una statistica clamorosa sul suo conto: scopriamola insieme.

Ivan Juric non è più l’allenatore dell’Atalanta: l’ufficialità è arrivata poco fa, con Raffaele Palladino pronto a succedergli. Per il croato si tratta del secondo esonero in un anno (col Southampton si dimise) e del terzo progetto fallito. La sua avventura con la Dea è solo la punta dell’iceberg di quello che è il suo peggior periodo da quando allena, “impreziosito” da una statistica molto curiosa: la data di oggi, il 10 novembre, coincide con la data in cui fu cacciato dalla Roma. Un giorno dell’anno decisamente maledetto per l’ex Torino.

Juric fallisce anche con l’Atalanta: le sue esperienze alla Roma e al Southampton

Come detto in precedenza, si tratta del terzo progetto fallito dal croato: il primo, in ordine cronologico, fu con la Roma. Chiamato a sostituire Daniele De Rossi(sedutosi da poco sulla panchina del Genoa), esordì anche bene con un 3-0 in casa contro l’Udinese. Dopo il pareggio in EL contro il Bilbao e la vittoria sudata con il Venezia, iniziarono i problemi: una serie di sconfitte e prestazioni inaccettabili fecero scivolare la Roma a ridosso della zona retrocessione in Serie A e complicarono di parecchio il percorso europeo. Inevitabile quindi l’esonero, con Ranieri che, arrivato al suo posto, riuscì a far rialzare i giallorossi e a farli arrivare addirittura quinti, a -1 dalla Juventus quarta.

Poco dopo l’esonero con i capitolini, l’ex Verona venne chiamato a risollevare il Southampton, autore fino a quel momento di una stagione disastrosa. Ivan non riuscì nell’impresa, anzi: con lui in panchina la squadra sprofondò ancora di più. 1 vittoria in 14 partite (peggior rendimento della storia della Premier League) e retrocessione matematica con 7 giornate di anticipo. In questo caso, però, fu lo stesso Juric a rassegnare le dimissioni.

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