L’ex talento dell’Arsenal, Jack Wilshere, ha parlato in un’intervista al The Mirror, del nuovo talento dell’Arsenal Max Dowman, rivelando anche un retroscena.
Max Dowman è uno dei numerosi talenti emergenti in Europa. Seppur ancora deve dimostrare tanto, il suo esordio in Premier League a soli 15 anni può esserne già una forte testimonianza. A causa delle norme sui contratti professionistici, Dowman non è ancora legato da accordi ufficiali con i Gunners, tuttavia il suo destino potenzialmente straordinario sembra essere proprio con questa maglia. A confermare il talento, ma anche la voglia del centrocampista è stato Jack Wilshere, attuale allenatore del Luton Town ed ex centrocampista dell’Arsenal. In un’intervista rilasciata al quotidiano The Mirror, il 33enne ha svelato importanti retroscena, soprattutto in merito all’impiego di Dowman in Under-18 a soli 13 anni. Ecco le sue parole.
Max Dowman, le parole di Wilshere
“È migliore di me alla sua età. Fabregas mi ha guidato ai tempi in cui giocavo; era un esempio dentro e fuori dal campo. Max ha la stessa aura; osserva, impara e sta già mostrando qualità di leadership”. Wilshere ha aggiunto: “La cosa più importante di Max è che è un ragazzo fantastico. Ha una famiglia fantastica. Sua madre è fantastica e suo padre farebbe qualsiasi cosa per lui e vuole il meglio per suo figlio”.
Wilshere ha anche condiviso un aneddoto significativo sul giovane giocatore:
“È difficile dirlo perché non voglio essere io a dire: ‘Diventerà questo o quello’. Ma per ogni sfida che ha dovuto affrontare, ricordo di averlo fatto giocare con l’Under 18 quando aveva 13 anni e giocavamo contro il Southampton, un’ottima squadra giovanile. Eravamo in vantaggio 2-0 e ho detto al mio assistente: ‘Facciamo entrare Max’. Mi sono messo accanto a lui ed era già più alto di me! Gli ho detto: ‘Max, ricorda che stai giocando contro giocatori di cinque anni più grandi di te, va bene, ma non farti coinvolgere in duelli, limitati a passarti la palla’. È entrato in campo e la prima cosa che ha fatto è stata dribblare tre giocatori, crossare e abbiamo segnato. Ho guardato il mio assistente e non avevo mai visto niente del genere prima”




