Fiorentina, Vanoli: “Buon inizio, dobbiamo ripartire da qui. Kean? É un leader”

Fiorentina, Vanoli: "Buon inizio, dobbiamo essere umili. Kean? É un leader"

Paolo Vanoli esordisce con un pareggio: termina 1-1 la sfida contro la Juventus. L’allenatore ha parlato così della gara a DAZN.

La nuova Fiorentina targata Paolo Vanoli riesce a portare via un punto dalla sfida contro la Juventus. La gara termina sul risultato di 1-1: al gol dalla distanza di Filip Kostic risponde un grandissimo tiro di Rolando Mandragora che è andato ad infilarsi all’incrocio dei pali. Nel post partita l’allenatore dei viola ha parlato così ai microfoni di DAZN.

Le parole di Vanoli al termine della sfida contro la Juventus

È contento del risultato? Ha visto ulteriori passi avanti dopo Genova?
“Si, il risultato è importante per il morale e i nostri tifosi, loro volevano una prestazione di cuore. Adesso dobbiamo ripartire da quello: dallo spirito, dl cuore. Ho fatto i complimenti ai ragazzi. La strada è lunga ma questo è un altro piccolo mattoncino nella nostra rincorsa. L’obiettivo è cambiato e per arrivare alla salvezza servirà coraggio perché arrivare a 40 punti, dopo il nostro inizio, non è facile. Nel secondo tempo ho detto che con la paura non si va da nessuna parte, che ci vuole coraggio. I ragazzi hanno voglia di uscire da questa situazione e nel secondo tempo c’è stata una grande reazione. Faccio i complimenti a Parisi e a chi è entrato con un grande spirito: Fortini, Kouadio, Gudmundsson”.

Kean si può aiutare di più?
“Moise stasera ha dimostrato di essere un leader e il suo attaccamento alla maglia. Ha giocato da campione. Ora devo essere bravo a servirlo di più. Il tempo è poco ma stasera ha dimostrato ciò che ci può dare attraverso la sofferenza nel voler aiutare i compagni. Piccoli deve imparare un po’ meglio a giocare al suo fianco, stasera non sempre hanno fatto benissimo. Gudmundsson ha un altro tipo di gioco, scendere a collegare attacco e centrocampo, e oggi facciamo fatica”.

È contento degli ingressi di Fortini e Kouadio?
“Io ho fatto 9 anni nel settore giovanile della Nazionale e per me i giovani che si impegnano meritano la mia fiducia. Gli errori li faranno, fanno parte del gioco, ma Kouadio e Fortini sono entrati con grande personalità”.

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