Incubo in casa Rimini: il club romagnolo è stato messo in liquidazione ed escluso dal campionato di Serie C. Il motivo.
Era nell’aria, ma ora è arrivata l’ufficialità che mette i tifosi del Rimini di fronte a un vero incubo: il club romagnolo è stato escluso dal campionato di Serie C. La squadra allenata da D’Alesio non prenderà parte alle restanti partite del Girone B, a cominciare dalla sfida in programma domenica contro la Torres. Cambia anche la classifica: tutti i gol realizzati e subiti nelle partite contro il Rimini sono stati annullati, così come i punti conquistati: tre in caso di vittoria e uno in caso di pareggio.
Nel comunicato ufficiale della FIGC si legge: “Preso atto che la società Rimini Football Club s.r.l è stata messa in liquidazione; Visti gli articoli 16 e 110 delle NOIF, si delibera di revocare l’affiliazione alla società Rimini Football Club s.r.l, con decadenza dal tesseramento di tutti i giocatori e membri della stessa società”.
Il tracollo del Rimini: cosa ha portato all’esclusione dalla Serie C
Ma come è possibile che un club che pochi mesi fa aveva vinto la Coppa Italia di categoria e progettava un nuovo stadio finisca in liquidazione? Tutto parte dal discusso cambio di proprietà avvenuto in estate: il club è stato ceduto a Giusy Anna Scarcella, titolare della Building Company, azienda attiva nel settore dell’energia solare.
La cessione, però, non ha portato il salto di qualità sperato. Fin da subito la situazione si è rivelata instabile: tra problemi amministrativi e pagamenti mancati, il Rimini è dovuto partire con un pesante -16 in classifica.
Nemmeno il tentativo di salvataggio da parte degli imprenditori Nicola Di Matteo e Daniele Ferro ha evitato la fine tragica del club. Appena scoperti i reali problemi economici e gestionali, i due hanno rescisso il contratto, lasciando il Rimini di fronte a un destino già scritto: l’esclusione dal campionato di Serie C.




