Ad OpenVar è stata trapelata la discussione tra l’arbitro Collu e il Var sul rigore non assegnato alla Lazio contro il Milan.
SALA VAR: “È possibile fallo di mano? Sto guardando, aspetta dammi tempo. Chi la colpisce prima? Il braccio è salito, vedi dove va questo pallone. Aspetta, check in corso. Qui la mano però sta attaccata, perché se sta andando in porta potrebbe essere punibile ma quel braccio mi sembra proprio super attaccato… Eh insomma, no, è un po’ così. E il pallone sta andando lì. Dobbiamo vedere l’APP, c’è un possibile tocco di mano, devo controllare. Lui (Pavlovic, ndr.) allarga un po’ il gomito, un pochino il movimento lo fa. Te la devo far rivedere. Ti consiglio una OFR per un possibile calcio di rigore. È un tiro in porta, poi comunque lo valuterà. Pavlovic allarga anche un po’ il gomito”.
COLLU: “Perfetto, c’è la maglia tirata dai. Io fischio fallo per la difesa. Mi segui?”.
SALA VAR: “Sì, ti sto seguendo. È una tua decisione”.
COLLU: “Ok, io spiego anche che c’è il fallo di mano, ma c’è il fallo prima”.
SALA VAR: “Lui sta davanti però secondo me, comunque è una scelta sua. Per me non può essere”.
Milan-Lazio, le parole di Rocchi: “Nessun dubbio sulla non punibilità del fallo di mano”
Sempre ai microfoni di DAZN, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha perorato la decisione finale: “Non possono esserci dubbi sulla non punibilità del fallo di mano. Il tocco è a 30 centimetri su una pallonata forte e il giocatore è in contrasto con l’avversario. Vorrei inoltre chiarire un altro aspetto, il fatto che quello di Romagnoli fosse un tiro in porta non significa nulla, a livello regolamentare non è un parametro di valutazione.
Non so cosa sia scattato nella mente dei ragazzi. Sarebbe stato angolo per la Lazio e capisco l’arrabbiatura della società. Alla fine è stato commesso un errore minore, ma resta il fatto che è stata una situazione non gestita bene, anche perché per lo stesso arbitro sarebbe stato rigore.
Mi spiace siano espulsi gli allenatori o gli occupanti delle panchina, ma non va bene mettere pressione agli arbitri e iniziare a protestare già prima che si vada al monitor. Capisco la tensione, ma dobbiamo mandare un ragazzo al monitor nella situazione più tranquilla possibile. Altrimenti se non è lucido e sereno, non decide bene”.




