Luka Modrić, oggi in forza al Milan e leggenda indiscussa del calcio croato, ha ripercorso i passaggi più significativi della sua carriera in un’intervista rilasciata a Slaven Bilić durante un programma televisivo. Un viaggio tra ricordi, consapevolezza e quel filo rosso che lo ha riportato, idealmente, alle sue origini calcistiche.
«Dopo il Real Madrid, qualunque altra tappa rappresenta un passo indietro. È una verità che tutti i calciatori conoscono bene. Ma credo di essere approdato in un club che, per storia e prestigio, è quello che più si avvicina al Real. Per me non poteva esserci scelta migliore, anche perché sono cresciuto guardando il calcio italiano: il Milan è sempre stata la mia squadra del cuore», ha spiegato il fuoriclasse croato.
Modrić si è poi soffermato sul significato di aver mantenuto standard così elevati per tanti anni in un ambiente tanto esigente: «Tutti sanno che tipo di club sia il Real Madrid, dove la mediocrità non è ammessa. Il fatto di essere rimasto a quel livello così a lungo è, probabilmente, il successo più grande della mia carriera».
Il centrocampista rossonero ha quindi affrontato il tema del suo fisico, spesso giudicato in passato non all’altezza dei grandi palcoscenici: «Il calcio non è solo forza o altezza. Non è correre i 100 metri in 11 secondi o essere alti 1,90. Il calcio è tecnica, intelligenza, intuizione, è una somma di tante qualità. Oggi vedo ancora chi prova a ridurre tutto a potenza e velocità, ma è un errore. L’intelligenza è la vera chiave. La forza e la rapidità non supereranno mai la tecnica e l’atteggiamento. Ed è questo che rende il calcio così amato e affascinante».
