PAGELLONE SERIE A: Lazio, un mare di tante belle cose infangato dalla disfatta europea

Lazio: sei da 7,5!

Se per la lotta Scudetto non c’è stato alcun tipo di competizione, la corsa al quarto posto ha cambiato continuamente volto, sicché in una sola giornata la Juventus è passata dall’essere quarta all’essere settima, mentre un Milan in crisi di risultati ha conquistato l’accesso alla Champions League. L’imprevedibilità della lotta al quarto posto trova ragion d’essere nella discontinuità delle “sette sorelle” (Napoli escluso).

Valutare la stagione delle “sette sorelle” (Napoli escluso):

Lazio, Inter, Milan, Atalanta, Roma e Juventus non hanno espresso, sia pur in misura differente, tutto il loro potenziale. Insomma, i pregi e i difetti delle suddette compagini tendono ad equilibrarsi, per cui è difficile delimitare il confine che sta tra una stagione positiva ed una negativa. Per esempio Milan e Roma occupano rispettivamente quarto e quinto posto. La logica suggerisce che i Rossoneri abbiano disputato una stagione migliore rispetto a quella dei Giallorossi. Invece i fatti dimostrano altro: entrambe le squadre hanno palesato la loro incostanza, perdendo più o meno lo stesso numero di punti. Considerando anche che il Milan è una squadra superiore tecnicamente e che è arrivato in Champions solo in virtù di una questione extra campo (la penalità della Juventus), entrambe le stagioni sono da ritenere negative in egual misura. Pertanto la discriminante, che sta tra i percorsi di queste sei squadre, va ricercata non tanto nella posizione occupata in campionato, ma nel percorso europeo, nella valorizzazione dei giovani, nella qualità del gioco e soprattutto nella crescita rispetto al passato.

Chi salvare tra le sei?

Presi in analisi i sopracitati parametri, riusciamo a dividere il blocco delle “sei sorelle”, stabilendo chi merita la sufficienza e chi l’insufficienza. Tra le squadre che meritano una valutazione positiva c’è sicuramente la Lazio. Questo giudizio sempre paradossale, considerando che tra le discriminanti si è parlato di percorso europeo e i Biancocelesti hanno deluso sia in Europa League sia in Conference League. In questo caso però, la crescita della Lazio rispetto alla scorsa stagione è stata così notevole, che l’uscita prematura dalle coppe europee ha sì influito negativamente sul giudizio, ma non ha rovinato la stagione in toto.

Il gioco della Lazio, secondo solo a quello del Napoli per bellezza ed efficacia:

Quando parlo di crescita dei Biancocelesti faccio riferimento sia agli obbiettivi formali che alla qualità del gioco. Il calcio offerto dai capitolini è stato secondo solo a quello del Napoli per attrattività ed efficacia. A discapito di quanto si possa pensare, questa Lazio non è parente del Napoli di Sarri, seppur ci siano diverse analogie. Il “comandante” ha evoluto la sua proposta, rendendo la Lazio una squadra ibrida, cioè capace di alternare un gioco votato al possesso ad uno più contropiedista. In qualche gara i Biancocelesti hanno subito la proposta dell’avversario, salvo poi ripartire in maniera così ordinata da rendere ogni contropiede potenzialmente letale. Non a caso la Lazio è la squadra ad aver percorso più chilometri in Serie A, sintomo del grande dinamismo di una proposta, non più vincolata ad un possesso palla sterile. La banda di Sarri gestisce la palla senza ricorrere a retropassaggi: ciò rende ogni azione non solo esteticamente più gradevole, ma anche più rapida e quindi esiziale. Da non sottovalutare è il fatto che la Lazio sia la seconda miglior difesa del campionato: la banda di Sarri non solo sa attaccare la profondità, non solo sa tessere una tela intricata di passaggi a ridosso dell’area, ma riesce anche a contenere efficacemente le ripartenze avversarie.

La valorizzazione del talento individuale… un successo: da Provedel a Zaccagni

Dal punto di vista della valorizzazione dei singoli, non si può sorvolare sulla crescita di Provedel, tra i migliori portieri della Serie A questa stagione: il primo per clean sheets e il settimo per parate. Ancor più sorprendente è il rendimento di Zaccagni, autore di 10 gol e 6 assist. Il calciomercato ha inevitabilmente influenzato (in maniera positiva) la stagione della Lazio.

La campagna italiana ed europea, un mare di tante belle cose, infangato dalla pessima figura in campo europeo

In effetti in campionato l’obbiettivo è stato pienamente raggiunto. I Biancocelesti hanno raggiunto il quarto posto a tre giornate dal termine del campionato. A questo punto bisogna anche aggiungere che, senza la penalità inflitta alla Juventus, la banda di Sarri avrebbe comunque strappato il ticket per la prossima edizione della Champions League. In campionato è emersa la Lazio più piacevole da vedere.

In Coppa Italia i risultati non sono da ritenere né soddisfacenti né pessimi. Uscire ai quarti contro la Juventus, sia pur in difficoltà, è quanto meno comprensibile: i Bianconeri non solo sono superiori tecnicamente, ma hanno anche vinto la partita in circostanze puramente episodiche (l’errore di Provedel sul calcio d’angolo).

Fino ad ora si è parlato delle sole note positive, ma la stagione della Lazio è stata inevitabilmente infangata dal pessimo percorso europeo. Uscire in un girone con Feyenoord, Midjtylland e Sturm Graz è inaccettabile. E non può essere una giustificazione il fatto che la Lazio sia arrivata terza in un girone paradossale: tutte e quattro le squadre a 8 punti. Perché se si guarda la classifica da un certo punto di vista, allora la Lazio è arrivata vicinissima al primo (o secondo) posto. Se però si guarda la classifica da un’altra prospettiva, allora la Lazio è andata altrettanto vicina al quarto posto, che non gli avrebbe garantito una seconda chance in Conference League.

Il fallimento in Conference League: una seconda chance sprecata

Non che i Biancocelesti abbiano sfruttato nemmeno questa ulteriore possibilità. Uscire agli ottavi di Conference è forse una delusione ancor più grande dell’ eliminazione prematura dall’Europa League: la Lazio era indiscutibilmente la squadra più forte tra quelle rimaste in gara. Considerato anche l’ottimo rendimento in campionato, non si spiegano le due sconfitte contro l’AZ Alkmaar.

Insomma, la stagione della Lazio è un mare di tante buone cose (il campionato, la qualità del gioco) insozzato dalla disfatta in campo europeo. Rispetto alla scorsa stagione però, la crescita è palpabile. Continuando su questa squadra i Capitolini non possono far altro che innalzare il livello delle proprie prestazioni. Il voto più giusto è un 7,5: per aver raggiunto con merito e agevolezza gli obbiettivi prefissati, ma anche per aver deluso là dove da anni aspettiamo che si accenda una scintilla biancoceleste.

Fonte immagine: SportFace

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