Leo Messi, in un’intervista a Mundo Deportivo, spiega i motivi della scelta statunitense con l’Inter Miami: “Come sto? Bene. Mi sento bene, tranquillo, avendo già finito la stagione. È stato un anno atipico per aver giocato in mezzo il Mondiale.”
Con quali sentimenti si conclude il suo viaggio al PSG?
“Con sentimenti contrastanti. La verità è che il primo anno è stato molto difficile, come ho già detto a volte, per diversi motivi. Il secondo anno, i primi sei mesi mi sono sentito molto, molto bene, a mio agio nel club, in città, con la mia famiglia. In mezzo c’era il Mondiale e credo che abbia segnato un po’ tutte le squadre in generale e la stagione, con in mezzo una competizione così importante per la prima volta. Mi aspettavo che finisse diversamente, sono stati due anni difficili per me.”
La possibilità di tornare al Barcellona?
“Sì, la verità è che ovviamente lo volevo davvero, molto entusiasta di poter tornare ma, d’altra parte, dopo aver vissuto quello che ho vissuto e l’uscita che ho avuto, non volevo essere di nuovo nella stessa situazione : aspettare di vedere cosa sarebbe successo e lasciare il mio futuro nelle mani di qualcun altro, per così dire. Volevo prendere la mia decisione, pensando a me stesso, alla mia famiglia. Anche se ho sentito che si diceva che La Liga avesse accettato tutto e che andasse tutto bene per il ritorno, c’erano ancora molte altre cose da fare. Ho sentito che dovevano vendere giocatori o abbassare gli stipendi dei giocatori, non volevo affrontare tutto questo, o assumermi la responsabilità di ottenere qualcosa che avesse a che fare con tutto ciò. Sono già stato accusato di tante cose che non erano vere nella mia carriera al Barcellona ed ero già un po’ stanco. Quando sono partito La Liga aveva anche accettato che mi iscrivessero e alla fine non si è potuto fare. Beh, avevo paura che la stessa cosa sarebbe successa di nuovo e ho dovuto seguire la corrida come è successo, venire qui a Parigi. Anche se mi sarebbe piaciuto, non è stato possibile. Sono anche in un momento in cui voglio sfogarmi, pensare di più alla mia famiglia. Come dicevo, ho trascorso due anni a livello familiare che sono stati così brutti che non mi sono divertito. Ho avuto quel mese, che per me è stato spettacolare, della vittoria del Mondiale.”
Dipendeva da me al 99%?
“La Liga aveva dato l’ok ma non è vero che la decisione è mia perché mancano tante cose, è una lunga estate e non voglio rivivere quello che ho già passato. Ho preferito prendere la decisione di porre fine a tutto questo ed essere calmo e pensare alle vacanze e al mio futuro, già pianificando ciò che so sarà possibile.”
Quanto la questione economica è stata importante nella mia decisione?
“La verità è che l’aspetto economico per me non è mai stato un problema o un ostacolo. Non abbiamo mai nemmeno avuto modo di parlare del contratto adesso. Si passava una proposta, ma mai una un’offerta formale, scritta, firmata, perché non c’era ancora niente. L’intenzione c’era, ma non abbiamo potuto anticipare nulla, non abbiamo nemmeno parlato formalmente di soldi. Se fosse stata una questione di soldi sarei andato in Arabia o altrove. Mi sembravano molti soldi e la verità è che la mia decisione era per l’altra parte e non per soldi.”
Futuro?
“Ho deciso che andrò a Miami. Non è ancora chiusa al 100%, mancano alcune cose ma abbiamo deciso di continuare il percorso. Cosa intendo per vivere fuori dai riflettori? Lasciare l’Europa. Avevo offerte da altre squadre europee ma non le valutavo nemmeno perché la mia idea era quella di andare al Barcellona e se il Barcellona non fosse stato possibile, avrei lasciato il calcio europeo e tanto altro dopo aver vinto il Mondiale, che era cosa mi serviva chiudere la mia carriera da questa parte (del mondo ndr) e vivere l’MLS in modo diverso e divertirmi molto di più giorno per giorno, ma con la stessa responsabilità di voler vincere e fare sempre le cose bene ma con più tranquillità.”
Fonte foto: Il Post