PAGELLONE SERIE A: Sassuolo quando diventerai grande?

Sassuolo: sei da 5,5!

Valutare la stagione del Sassuolo è quasi un’impresa. Se le squadre di metà classifica tendono ad alternare vittorie, sconfitte e pareggi con una certa regolarità, i Neroverdi hanno affrontato interi periodi senza subire sconfitte ma anche altrettanto lunghi periodi costellati di insuccessi. Sembra quasi paradossale che una squadra, all’interno della medesima stagione, collezioni sconfitte per 3-0 contro Bologna e Juventus, ma anche vittoria per 2-5 e 5-0 contro Milan e Salernitana. In effetti la discontinuità è il massimo comune divisore che sta alla base della stagione del club del Mapei.

Da agosto a febbraio: il 2-5 a San Siro è lo spartiacque

Tra agosto e settembre la banda di Dionisi ha conquistato solo 16 punti (4 vittorie e 4 pareggi) al netto dei 45 disponibili (15 partite), orbitando attorno al 17esimo posto in classifica: insomma, in piena lotta salvezza. Subito dopo i mondiali i Neroverdi hanno affrontato un mese di gennaio altrettanto deludente: 3 sconfitte e 1 pareggio, addolcite dalla manita rifilata al Milan in quel di San Siro. In effetti la vittoria sui Rossoneri ha rappresentato una vera e propria manna dal cielo per gli emiliani: tra febbraio e marzo arrivano 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, incassata contro un Napoli infermabile. Questo è il periodo più prolifico per la banda di Dionisi, dal punto di vista dei risultati ma anche delle prestazioni. Sono, per esempio, i mesi di massima crescita di Armand Laurienté con la maglia neroverde: ricordiamo i 3 gol e i 3 assist segnati contro Roma e Cremonese, il gol all’Atalanta, ma anche le innumerevoli occasioni da rete create contro i Partenopei.

Un finale di stagione da dimenticare

Totalmente discordante con questi successi è il proseguo di stagione. Ad aprile le gioie e le delusioni si alternano vicendevolmente, al punto che il meritato trionfo contro la Juventus viene seguito da un’umiliante sconfitta per 3-0 all’Arechi contro la Salernitana. Maggio termina ancora peggio: nessuna vittoria e 14 gol incassati (in 6 partite). Al netto delle 17 sconfitte in 38 partite, il Sassuolo si piazza al 13esimo posto in classifica, il risultato peggior negli ultimi 9 anni.

La delusione in Coppa Italia, ammorbidita da qualche attenuante

I Neroverdi devono essere delusi dal pessimo cammino in Coppa Italia. L’eliminazione contro il Modena ai 32esimi è umiliante non tanto perché troppo prematura o frutto di una sconfitta contro una squadra di Serie B, quanto più perché nella gara del Braglia la banda di Dionisi ha ampiamente meritato di perdere, considerando sia le occasioni create che la solidità difensiva.

Tuttavia valutare i soli risultati sarebbe riduttivo; considerando tutte le attenuanti, oltre che la qualità del gioco espresso, ci accorgeremmo che la stagione degli emiliani è sicuramente insufficiente, ma non poi così pessima come si può pensare. E’ vero, i gol subiti su contropiede sono stati troppi, ma questo palesa al tempo stesso un limite, che sa di attenuante, ed un pregio degli emiliani. Il primo è l’assenza di un reparto difensivo di livello. Nel Sassuolo la differenza qualitativa tra la retroguardia rispetto al centrocampo e all’attacco è palpabile già da anni. Con 61 gol subiti, parliamo della quinta peggior difesa del campionato, preceduta ida Spezia, Salernitana, Cremonese e Sampdoria. Il solo ritorno di Erlic non poteva spostare più gli equilibri di una difesa, che necessitava di essere rimpolpata anche sulle fasce.

L’assenza di Berardi e le differenze con il Sassuolo di De Zerbi

D’altro canto una squadra che soffre particolarmente le ripartenze (soprattutto a livello quantitativo) è anche una squadra che gioca principalmente nella metà campo avversaria: insomma, è una squadra votata ad un gioco offensivo e per questo più entusiasmante. Non si può di certo paragonare il Sassuolo dal possesso di “dezerbiana” memoria alla ben più verticale creatura di Dionisi. Un po’ come per Sarri e Spalletti a Napoli, c’è stato un processo di ibridizzazione, che ha portato a sintetizzare un gioco di possesso ed uno più contropiedista: il tutto senza rinunciare ad un gioco offensivo e al piacere del gol. Altra attenuante è sicuramente l’assenza del capitano Berardi in ben 10 partite (5 di queste perse dai Neroverdi).

Conclusioni

Insomma, il Sassuolo è una squadra che ha, al netto delle difficoltà, mantenuto una certa coerenza nella sua proposta. Il recente rinnovo di Dionisi non fa altro che sottolineare la fiducia da parte della dirigenza nei confronti di questo tipo di calcio. Come contro altare abbiamo un’andamento troppo discontinuo in campionato e coppa. Credo quindi che il 5,5 rispecchi appieno la stagione dei Neroverdi: ci sono tanti e ottimi presupposti, ma nella loro esecuzione si sono incontrati più intoppi del previsto. E’ ormai da tempo che ci aspettiamo una crescita del Sassuolo, non tanto nella proposta (già di alto livello), quanto più nella volontà di costruire qualcosa di grande: che sia una qualificazione alle coppe europee o l’affermarsi stabilmente tra le prime 10 potenze del campionato.

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