Alla vigilia della finale di Champions League con il Manchester City, il presidente dell’Inter Steven Zhang ha provato a fare un bilancio di questa stagione e non solo. In una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il numero uno del club nerazzurro ha parlato di tanti temi diversi, anche sul fronte economico.
Sulla Champions: “Ad essere onesto, lo avevo solo sognato. E pensavo, guardando il momento del calcio e le differenze tra alcune Leghe, che sarebbe stato difficile arrivare a un traguardo del genere. Nonostante le risorse ingenti che Suning ha investito nell’Inter, a volte spendendo anche più di certe squadre inglesi, a causa dei diversi introiti dai diritti tv esiste ancora un gap enorme tra Premier e Serie A. Però il grande fascino dello sport e del calcio è che non sempre il denaro è tutto e alla differenza di risorse a volte si può sopperire con le idee, la competenza e la passione”.
Sull’importanza di trovare un equilibrio tra conti e passione, Zhang ha le idee chiare: “E’ un rischio che corro durante il calcio mercato quando voglio comprare subito i calciatori migliori e non guardo il budget o il bilancio. Sì, a volte accade che la passione travolga la parte razionale, quando si fanno acquisti o si decide di non cedere… Spesso chiedo al nostro ds Ausilio: “Piero,non è che stiamo facendo un errore?” Il dialogo con i miei dirigenti è fondamentale per cercare quel famoso equilibrio tra razionalità e passione”.
Zhang torna anche sulle contestazioni di inizio stagione, in seguito dell’acquisto di Acerbi: “Intanto c’è da dire che i contestatori erano davvero un gruppo molto esiguo, e poi che il calcio come la vita presenta degli up and down: ci sono fasi di problemi e fasi di gioia. Fa parte del gioco. Il lavoro di un presidente o di un Ceo è simile a quello di un allenatore: spesso si è soli, e va accettato”.
Si passa poi ad aspetti più finanziari, con il prestito di Oaktree tra le future scadenze: “È un fondo importante gestito da persone molto professionali. Abbiamo intenzione di rinegoziare il prestito. Troveremo una soluzione insieme per il rifinanziamento. Finchè ci sarò io, ci sarà un’Inter stabile e competitiva». E a proposito delle voci su una possibile cessione, aggiunge: «Siamo un grande club, so che per molti vedere il proprio nome accostato all’Inter regala visibilità. Sono come i rumors di mercato, basta ignorarli”.
Sulla necessità di fare crescere i ricavi: “E’ un argomento strettamente legato ai diritti tv, nazionali e internazionali. Più audience e visibilità hai, più sponsor attiri. Nel post Covid purtroppo tante aziende sono diventate più prudenti e sono attente al budget”. E sul main sponsor aggiunge: “Abbiamo tre o quattro candidature importanti. Non so ancora dire quale sarà scelta. Vogliamo un brand adatto all’Inter e stabile”.
Sul nuovo stadio: “È lo stesso problema dei diritti tv. C’è difficoltà ad accettare cose nuove e a cambiare passo. Inter e Milan sono due club in competizione ma con il medesimo obiettivo di crescita. Uno stadio in comune lo garantirebbe più di due impianti. L’idea dell’Inter è sempre stata questa. Il Milan invece ha cambiato 4 proprietà e altrettante idee”. E sulla possibilità di restare a San Siro: “No la nostra priorità è un nuovo stadio, con o senza il Milan”.
Fonte foto: Calciomercato.com