Farà la fine della Cina?
Cr7, Benzema, Kanté, Gerrard e ormai, indipendentemente dal giocatore o dall’allenatore, troviamo ovunque un interessamento dei club arabi.
Molti di voi potrebbero limitarsi a dire: “Faranno la fine della Cina“.
È veramente così? Non esattamente.
Il potenziale della lega Saudita e l’importanza di CR7
Riprendiamo le parole di Cristiano Ronaldo, in risposta alla domanda sulla futura crescita della Saudi Professional League: “Credo che nel giro di qualche anno, passo dopo passo, il campionato dell’Arabia Saudita sarà tra i primi 5 al mondo”.
Il portoghese è anche un uomo d’affari.
Possiede: ristoranti, un’impresa di mutande per adulti e bambini, jeans, profumi, jet privati, hotel, ecc…
Il suo approdo in Medio Oriente è molto più importante di quel che si possa pensare.
È importante per l’economia dell’Al-Nassr, certamente, ma anche per quello di tutta la nazione.
Il fondo PIF, il top player degli arabi
È solo l’inizio della Saudi Vision 2030, un punto di sviluppo per diversificare la propria economia e per non dipendere solo dal petrolio, il quale costituisce il 48% del PIL della nazione.
Facciamoci caso: la proprietà del Newcastle è araba, è controllato dal fondo sovrano PIF, il quale possiede anche il 75% delle quote dell’Al-Hilal, Al-Nassr, Al-Ittihad e del neopromosso Al-Ahli.
L’obiettivo economico principale è quello di aumentare gli introiti del campionato dagli attuali 120 milioni, a oltre 480 milioni di dollari l’anno.
Il vero obiettivo? L’assegnazione dei mondiali 2030.
Più realisticamente parlando, ciò potrebbe accadere nel 2034, mentre l’edizione precedente potrebbe andare a Portogallo, Marocco e Spagna.
Si vuole attrarre fondi d’investimento interni ed e stranieri nei club, si vuole arrivare ad avere più sponsor e più attenzione mediatica dai media esteri, come con Cr7 e come i media inglesi con Steven Gerrard.
Non solo il calcio
Il PIF sta investendo miliardi anche negli altri sport: Formula 1, Formula E, wrestling e golf.
Nella Vision 2030 lo scopo è leggermente meno ambizioso di quello prefissato da Ronaldo. “La Saudi Pro League, che accoglie giocatori provenienti da oltre 40 paesi diversi e ha visto aumentare le presenze sugli spalti di quasi il 150% nell’ultimo anno, sarà supportata nella sua ambizione di essere tra i primi 10 campionati del mondo“.
Probabilmente il divario tra le squadre supportate dal fondo PIF sarà troppo ampio rispetto a quelle che non lo riceveranno.
Top 10? Top 5? Flop?
Lo scopriremo solo vivendo.
Per rimanere aggiornato su tutto il calcio continua a leggere altri articoli sul nostro sito!