Montserrat, una terra dimenticata da Dio

Montserrat, un’isola delle Piccole Antille e territorio d’oltremanica britannico, con solo 5mila abitanti, è riuscita a portare in Premier League 4 giocatori: Ruel Fox, Brandon Comley, Bruce Dyer e Lyle Taylor. 

 

È come se tra il numero di spettatori medio del Foggia (4.768), ci fossero 4 di questi a giocare in Serie A.

 

Solo 1 calciatore su 4-5mila, proveniente dal vivaio di un club di Serie A, riesce poi ad arrivare a esordire in massima serie.

 

Parliamo di dati oltre la media, dunque.

Il miglior calciatore montserratiano, Ruel Fox:

Tra questi, il migliore è senza alcun dubbio Ruel Fox, attaccante classe 1968 che ha giocato dal 1986 al 2005.

 

220 presenze tra Norwich, Newcastle e Tottenham, 36 gol e 44 assist. Ha sempre giocato in Inghilterra e, negli ultimi anni di carriera, ha addirittura calcato la 9⁰ categoria inglese.

 

Successivamente è diventato allenatore della nazionale ed ha fatto scouting in Inghilterra, andando alla ricerca di giocatori con radici nel paese, per giocare con la squadra montserratiana.

Come mai vivono così poche persone qui? La Storia dell’Isola:

 

La capitale, di fatto, è Brades, dal momento che il governo si trasferì qui dopo l’eruzione del vulcano Soufriere Hills.

 

Montserrat contava 12.000 abitanti prima dell’eruzione vulcanica di Soufriere Hills nel 1995.

Plymouth, la capitale fantasma:

 

8.000 persone lasciarono l’isola a causa di ciò e, di conseguenza, anche Plymouth, che per legge è la capitale.

 

È l’unica capitale al mondo che allo stesso tempo è una città fantasma, 0 abitanti.

 

Le eruzioni si susseguirono, rendendo gran parte del territorio inabitabile.

“The other final”, il documentario tra le 2 squadre più scarse al mondo:

Nel 2002, dopo la mancata qualificazione dell’Olanda ai mondiali, il regista Johan Kramer decise di organizzare una partita fra le 2 nazioni più “scarse” del mondo:

Bhutan e Montserrat, le quali occupavano le ultime 2 posizioni del ranking FIFA.

 

La partita venne disputata nello stesso giorno in cui si giocò la finale del mondiale tra Brasile e Germania.

 

Da una parte Ronaldo il Fenomeno, futuro pallone d’oro di quell’anno, che con una doppietta decise la finale e che si trasferì al Real Madrid per 45 milioni di euro;

dall’altra il Buthan che con una vittoria per 4-0, condita da una tripletta del capitano Dorji, vinse il match, così decretando il Montserrat comela squadra più scarsa del mondo”.

Un fallimento di successo:

Il premio venne diviso a metà tra le due squadre e, questa storia, ebbe grande rilevanza negli Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra e in Italia.

 

La visione del documentario si può trovare in maniera completamente gratuita su youtube, basta cliccare sulla parola sottolineata per iniziarne la visione.

 

Se non siete ancora convinti, lasciate che sia Roberto Baggio a farlo:

 

In un momento dove il calcio è commercializzato, questo è stato un progetto molto semplice che ha messo al primo posto l’amore per il gioco. È stato capace di dimostrarci che il calcio è una lingua che tutti possono parlare.”

 

Dov’è il Montserrat ora?

 

In questo momento i montserratiani si trovano al 179⁰ posto nel ranking FIFA, quindi la situazione è leggermente migliorata, ma ciò nonostante sembra molto difficile l’inizio di un progetto che li porti ai vertici del calcio mondiale.

 

Una storia molto travagliata e singolare di una nazione piccolissima ma, come esprime il motto dell’isola: “Un popolo di eccellenza, plasmato dalla natura, nutrito da Dio.”

 

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