E’ così difficile fare calcio al sud?

Giocare a calcio è diventata un’attività d’élite e tutti i bambini che aspirano a diventare dei giocatori professionisti quasi sempre non possono realizzare il grande sogno.

Questo fenomeno è principalmente sviluppato nel sud del Bel Paese dove i problemi sono all’ordine del giorno. La carenza di impianti e la cattiva gestione delle attività, limita maggiormente quello che dovrebbe essere il percorso di crescita dei bambini.

Ma scendiamo più nel dettaglio. Il problema nasce dall’origine. Al Sud ci sono poche squadre professionistiche che giocano ad un livello elevato. In Serie A troviamo solo il Napoli, neo campione d’Italia, la Salernitana che il prossimo anno sarà al terzo anno consecutivo nella massima serie e il Lecce che è riuscito a salvarsi solo nelle ultime giornate. Appena 3 squadre delle 20 totali, poco più di un decimo. Questo è il primo campanello d’allarme che dovrebbe portare ad una grossa riflessione.

Passando alla Serie B, invece, ci sono il Bari, che ha sfiorato la promozione in Serie A, sfumata a causa di un gol di Pavoletti al 94 minuto della finale playoff, ma che è al ritorno su questi palcoscenici dopo anni di oblio, il Catanzaro neo promossa, il Cosenza che è riuscita a salvarsi in extremis grazie ai playout vinti contro il Brescia, il Palermo anch’essa ritornata nel calcio che conta dopo qualche anno in chiaro scuro, e che sembra avere la proprietà più solida grazie ai soldi investiti dal City Football Group, e la Reggina che non è ancora certa di restare in B a causa dei problemi societari. Ancora un numero ridotto di squadre, solo 5 risetto alle 20 totali.

 PROBLEMATICHE PRINCIPALI

Analizziamo nel dettagli gli aspetti che “condannano” il Sud:

  1. STADI

Gli stadi sono una della principali problematiche che spingono a non investire al sud. Le strutture sono ormai datate e raramente vengono rinnovate.  Al momento nessuna squadra del Sud Italia possiede uno stadio di proprietà o tanto meno ci sono progetti in essere per la realizzazione di questi che potrebbero portare numerosi introiti.

  1. SCARSI INVESTIMENTI

Un altro problema, se non il principale, è che i grandi imprenditori, che per la maggior parte operano al nord, non sono disposti ad acquistare e ad investire i loro capitali in attività o in squadre del sud in quanto non avrebbero la stessa visibilità che potrebbero avere in una qualsiasi squadra del centro-nord.

  1. TIFO

Anche i tifosi sono un “problema” perché sono sempre pronti ad accusare le squadre ed in molti casi sono occasionali, si presentano allo stadio solo per le partite di cartello o come accaduto sia al Napoli che al Bari in caso di vittorie che hanno portato le rispettive squadre ai paini alti della classifica.

  1. SETTORI PRIMAVERA

I settori primavera non sono quasi mai al top, ad eccezione del Lecce che quest’anno ha vinto il campionato ma con una squadra fatta per la sua totalità da giocatori esteri.

PROPOSTE E SOLUZIONI

Per risolvere tutte queste problematiche, o quanto meno provare a migliorare questi aspetti. e affinché anche al sud ci siano più squadre e che queste siano soprattutto più competitive, è necessario che vengano fatti nuovi ragionamenti.

Un punto di ripartenza deve essere quello delle scuole calcio in cui coltivare e far crescere i giocatori del futuro, cercando di eliminare quelli che sono gli ostacoli attuali: scarsa disponibilità delle strutture, malsana competizione tra più società dello stesso paese o della stessa città, organizzazione di raduni da parte delle grandi squadre per visionare ragazzi e dare loro opportunità maggiori, riduzione dei costi per dei bambini che alla fine vogliono solo realizzare il loro sogno.

Fondamentali potrebbero essere gli investimenti fatti anche da imprenditori provenienti dall’estero, così come nel caso del Palermo, che possano dare una “spinta” maggiore al movimento.

Fare calcio al sud non è diverso dal farlo al nord o nel resto dell’Europa, dove le opportunità sono sicuramente maggiori ma dove il talento e la fame dei ragazzi è uguale o forse anche inferiore. Per fare il calcio al sud c’è bisogno di più unione ma anche di un sostegno maggiore da parte della FIGC con contributi e progetti nuovi, perché per risolvere anche il problema della Nazionale c’è bisogno che si riparta da ogni singolo angolo dell’Italia, dando opportunità uguali a tutti.

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