In Italia solo negli ultimi anni si è iniziato a parlare di squadre B o squadre Under 23. In Inghilterra, invece, esiste un campionato a parte in cui si sfidano le Under 23 di tutte le squadre di Premier League ma anche in Germania, Spagna e Francia le squadre Under 23 hanno un loro sviluppo.
Nel Bel Paese, purtroppo, è un movimento molto giovane, nato ufficialmente l’11 maggio 2018. Da allora solo la Juventus ha deciso di intraprendere questo percorso e quest’anno molto probabilmente lo farà anche l’Atalanta.
Le squadre Under 23 sono molto utili per la crescita dei giocatori ma soprattutto per permettere ai giovani più “acerbi” di fare il primo step nel mondo del professionismo. Infatti, le Under 23 servono principalmente per far affrontare ai ragazzi lo step intermedio prima di arrivare a grandi livelli. In Italia questo tipo di squadre gioca nel campionato di Serie C, che è un campionato molto formativo e che appunto permette ai giocatori in uscita dalla primavera oppure ai giovani ragazzi che hanno disputato meno di 50 partite in Serie A di riprendere confidenza con il campo dopo gli infortuni, di mettersi in gioco e di dimostrare quali sono realmente le loro qualità.
Come detto in precedenza la prima e al momento unica squadra che ha intrapreso questo percorso è la Juventus Under 23 che dall’anno scorso ha cambiato denominazione in Juve Next Gen. I bianconeri in questi primi anni hanno raccolto tanti successi, infatti, hanno conquistato nella stagione 19/20 la Coppa Italia di Serie C. Il traguardo più grande in questi 5 anni di vita (la fondazione è avvenuta il 5 agosto 2018), però, è stato quello di crescere e poi di lanciare talenti in prima squadra come Miretti, Fagioli, Soulè, Iling Jr, Barbieri, Barrenechea che hanno fatto il loro esordio in prima squadra ma anche nelle varie competizioni europee giocate. A questi si aggiungono tanti altri ragazzi che dopo aver fatto l’esperienza nell’Under 23 sono stati acquistati da club o di seconda fascia o di Serie B dove stanno dimostrando il loro valore.
Uno dei problemi per lo sviluppo di queste realtà è legato al capitolo iscrizione. I club possono registrarsi al Campionato di Serie C solo se 3 squadre aventi diritto all’iscrizione non la presentano e allora una squadra Under 23 potrebbe essere ripescata.
Una limitazione che al momento non sta spingendo le grandi squadre ad investire in questo tipo di progetto e a non crescere e coltivare i propri talenti in casa. Si perché lo scopo principale è quello di poter crescere i talenti del futuro in casa e controllare la loro evoluzione in prima persona anziché affidarsi ad altri club in cui mandare i giovani in prestito per iniziare ad assaporare il calcio che conta.
Un altro problema enorme è la mancanza di strutture in cui poter disputare le partite. La Juve Next Gen, infatti, negli ultimi anni si è trasferita al Giuseppe Moccagatta di Alessandria per disputare le partite casalinghe poiché gli impianti gestiti dalla Juventus non sono idonei con le norme per la Serie C.
Nonostante le mille difficoltà, il progetto Under 23, però, potrebbe essere utile per molte squadre sia perché permette di sviluppare nuovi talenti ma anche perché potrebbe far bene a tutto il movimento del calcio italiano che negli ultimi anni è alla ricerca di quel qualcosa in più per poter ritornare ad alti livelli attraverso i talenti costruiti in casa.
La speranza principale è che i vari club prendano spunto sia dalla Juventus che dall’Atalanta e che negli anni riescano ad emularli.