Can Uzun: il luccicante gioiello turco del Norimberga.
Il cambio di rotta della Zweite Bundesliga
La Zweite Bundesliga, conosciuta come Bundesliga 2, è stata protagonista di un flusso migratorio di talenti significativo.
Perché se in Bundesliga i giovani calciatori germogliavano come fiori di primavera, nella seconda divisione si lasciava spazio ai tanti calciatori d’esperienza.
La musica però sembra essere cambiata:lo Schalke ha dato spazio al centrocampista classe 2006 Ouedraogo,l’Hannover ha trovato in Nicolò Tresoldi la chiave per provare a tornare in Bundesliga ma non solo.
Chi è Can Uzun?
Tra questi, non ho nominato il protagonista di oggi, Can Uzun.
Uzun predilige il ruolo di mezz’ala di centrocampo nel classico 4-3-3 adottato dal Norimberga, club in cui gioca.
In questo ruolo riesce a sfoggiare e a risaltare tutte le sue doti tecniche e tattiche.
Essendo alto 186 centimetri, si presta a svolgere entrambe le fasi, spesso è lui che guida la fase di transizione positiva.
Assomiglia vagamente al primo Jude Bellingham del Birmingham, senza fare ovviamente paragoni insensati e assolutamente fuori luogo.
Falcata imponente, accelerazione spaventosa, qualità fondamentali per una mezz’ala moderna che fortunatamente il turco possiede.
Ma la sua peculiarità, oltre ad un’agilità innata, è il vizio del gol, quasi sempre rientra il suo nome nel tabellino dei marcatori.
Difatti, la sua somiglianza con il neoacquisto del Real Madrid deriva proprio dalla sua ineffabile facilità in fase realizzativa.
I numeri del talento turco
Ma svisceriamo i numeri del talento turco in questa stagione: nel campionato cadetto ha messo a referto 3 gol in 3 gare mentre nella DFB Pokal ha segnato 3 gol e fornito 1 assist contro il modestissimo Oberneuland.
Nella classifica degli U-23 con più goal e assist fatti si piazza al secondo posto dietro solo ad un mostro come Karim Konate di cui abbiamo già parlato tempo fa.
Tecnicamente è un calciatore estremamente valido, non ha paura di verticalizzare, è uno dei calciatori più coinvolti del Norimberga nella fase del palleggio.
Protegge molto bene il pallone,ha un ottimo posizionamento ed è bravo ad orientarsi per ricevere il pallone.
A volte ha dei black out improvvisi, si adagia ai ritmi avversari e rischia di commettere errori che potrebbero pagare dazio.
Dovrebbe anche migliorare nella fase difensiva ma ricordiamo che è un calciatore prettamente offensivo.
È ancora un gioiellino da levigare, un po’ acerbo ma pronto per maturare e affermarsi.
Come direbbe Nicola Roggero, il calcio lo respirava nel liquido amniotico, chissà se sarà in grado di elargire spettacolo e creatività in un calcio sempre più monocromatico.