Primo tempo di Lecce-Napoli:
I partenopei hanno saputo mantenere il pallino del gioco e a gestire molto di più palla rispetto ai pugliesi.
Il Napoli si è concentrato maggiormente sulla zona sinistra del campo, stessa zona in cui c’è stata la maggior intensità di gioco.
Varie occasioni per entrambe le squadre, per il Lecce in particolare il colpo di testa di Pongračić al 31′, uscito di pochissimo.
Mentre il Napoli ha cercato di sfruttare le qualità balistiche dei propri giocatori e di far male anche dentro l’area di rigore avversaria.
L’azione che ha portato il vantaggio ai partenopei è arrivata al 16′ minuto, su calcio di punizione battuto da Zieliński, che con un cross delizioso ha permesso di far segnare Østigård.
Secondo tempo di Lecce-Napoli:
La chiave del match è stato sicuramente il centrocampo partenopeo: Zieliński, Lobotka e Anguissa hanno permesso di poter creare innumerevoli verticalizazzioni rapide, di prima, triangoli e smarcature.
Il giocatore in maggior difficoltà è stato senza dubbio Ramadani: 10 palloni persi, 4 dribbling subiti, 8 contrasti a terra, 1 un duello aereo, tutti e 9 senza successo.
Il 0-2 di testa di Osimhen al 51′, su cross di Kvaratskhelia, ha permesso di far viaggiare il Napoli per il resto della partita.
Il Lecce era riuscito a riaprire il match al 56‘, ma per un tocco di mano di Krstović, viene annullato il gol di Stefrezza.
Bene gli ingressi in campo di Raspadori (1 assist per lui) e Gaetano, che ha segnato una rete e si è conquistato il rigore del 0-4, segnato da Politano tutto ciò in soli 13 minuti disputati.
Note molto positive in casa Napoli, mentre il Lecce dovrà ripartire da questa sconfitta e studiare ciò che è andato storto.
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