Nel corso della sua intervista alla Gazzetta dello Sport, Urbano Cairo, presidente del Torino, ha svelato il retroscena dell’addio di Walter Mazzarri e ha parlato di Ivan Jurić e Gian Piero Ventura.
“Ventura è stato con me 5 anni e siamo rimasti in ottimi rapporti. È venuto a vedere il Torneo Mamma e Papà Cairo, poi siamo stati a cena. È un grande conoscitore di calcio”.
Mazzarri?
”Anche con Mazzarri ho un ottimo rapporto. Io non l’ho licenziato, non l’avrei mai fatto. Dopo la brutta sconfitta di Lecce che seguiva quella ancora più brutta con l’Atalanta, venne a dirmi che non se la sentiva più e a chiedermi di lasciarlo andare. Il malore che ha avuto nel novembre 2018 ha cementato ancora di più il nostro rapporto. Lo ricoverammo alla Madonnina di Milano, andavo a trovarlo tutti i giorni, gli feci promettere che avrebbe smesso di fumare. Per un po’ lo fece. In quella stessa stagione portò il Toro al 7° posto, 4° assoluto nel girone di ritorno. Era una squadra forte, compatta, solida”.
Juric?
“Ci siamo piaciuti subito. Doveva arrivare prima. Ma non se la sentiva di lasciare il Verona che gli aveva dato fiducia, dopo un solo anno. Noi disputammo uno dei peggiori campionati della mia gestione. In ospedale, dov’ero ricoverato per il Covid, vidi due partite: Genoa-Toro 1-2, bella, mi tirò su; e Toro-Lazio 3-4 con due gol presi al 95’ e al 98’. Mi tornò la febbre. Dissi a Juric: “Stavolta però vieni”. Ed è venuto al Toro, anche se aveva altre offerte. È nato un bel rapporto, lo chiamavo spesso, ci parlavamo. Mi chiedeva sempre giocatori, io gli spiegavo che avevo investito negli anni precedenti e che avevamo perso molti ricavi con il Covid. Qualche tensione c’è stata, ma l’abbiamo superata”.
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Fonte foto: X Torino