Ormai non c’è dubbio, le controanalisi hanno sciolto qualsiasi dubbio: Paul Pogba ha certamente assunto il testosterone, sostanza che i giocatori non possono prendere.
Il caso era scoppiato alcune settimane fa quando erano usciti i primi risultati delle analisi fatte a Pogba al termine della partita di campionato tra Juventus e Udinese lo scorso 20 giugno.
Adesso partirà il processo sportivo, il centrocampista francese può decidere se farsi interrogare o inviare delle memorie difensive, visto che l’obiettivo è quello di far emergere la non intenzionalità a doparsi.
Poi toccherà alla Procura antidoping stabilire se chiedere l’archiviazione al Tribunale nazionale antidoping (TNA) oppure deferire il centrocampista juventino. Sulla carta, Pogba rischia fino a quattro anni di squalifica, partendo da un minimo di due se dovesse emergere la sua involontarietà nell’assumere la sostanza vietata. Se decidesse di patteggiare, però, potrebbe godere di uno sconto della pena del 50%, arrivando così a 12 mesi nel caso di sanzione minore.
Anche la società può decidere di prendere provvedimenti contro il giocatore. Il più probabile è la sospensione del pagamento, riducendo lo stesso a 39 mila euro lordi l’anno, ovvero il minimo salariale.
Fonte foto: Imago
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