C’è una nazione che più di tutti ha sorpreso per il clamoroso percorso effettuato in queste Qualificazioni ad Euro 2024: parliamo del Kazakistan di Adiev, quarto nel girone H ma che spera ancora di accedere ai prossimi Europei attraverso i playoff di marzo.
Il Kazakistan quest’anno ha confermato la propria crescita culturale e sportiva, dimostrandolo all’intero palcoscenico europeo e creando anche diverse simpatie sparse per l’intero continente. Una cavalcata incredibile e lo dicono anche i numeri: ben 18 punti in 10 partite nel girone H, costellando il percorso con grandissime soddisfazioni come il successo in rimonta in casa contro la Danimarca, oppure le vittorie esterne ad Helsinki contro Finlandia e a Belfast contro l’Irlanda del Nord. Nonostante la sconfitta di Lubiana contro la Slovenia, il Kazakistan è riuscito a conquistare un primo obiettivo intermedio: quello di aver messo delle basi concrete per un interessante progetto a medio lungo termine.
Il sogno del Kazakistan è un sogno che parte da molto lontano, ma andiamo con ordine. Partiamo dall’aspetto geopolitico: parliamo di un paese transcontinentale , è uno dei cosiddetti 7 paesi degli “-Stan countries”. Il Kazakistan geograficamente è collocata nell’Asia Centrale, una macro regione composta anche da Kirghizistan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
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L’entrata del Kazakistan nel UEFA nel 2002
La Federcalcio Kazaka dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, decise nel 1994 di aderire all’AFC, ovvero la Federazione Asiatica. I risultati in Asia del Kazakistan furono tutt’altro che esaltanti: nessuna qualificazione ai Mondiali, scarsi risultati a livello continentale e un gap insormontabile con le perle del continente come Giappone, Corea del Sud e Iran.
Da lì il sogno, sportivo ma anche culturale e politico, di un paese con la fortissima ambizione di affacciarsi al fascino del continente europeo, di sviluppare un cosiddetto processo di “europeizzazione”.
Per quanto riguarda il calcio, l’entrata ufficiale del Kazakistan nel UEFA risale al 25 aprile 2002: affiliazione ufficializzata dopo anni e anni di trattative, iniziate intorno al 1996. La nazionale dovette attendere la conclusione del Mondiale in Giappone e Corea del 2002 per completare il passaggio alla nuova confederazione. Il Kazakistan non poté competere per le qualificazioni alla fase finale dell’Europeo in Portogallo del 2004, dato che il sorteggio dei gironi eliminatori si era svolto il 25 gennaio 2002. La prima vittoria del Kazakistan come membro UEFA, arrivò il 24 marzo 2007, successo per 2-1 contro la Serbia in casa in una gara valida per le qualificazioni ad Euro 2008.
Il Kazakistan nei tornei internazionali, non si è mai qualificato nei massimi tornei per Nazionali: né al Mondiale, né alla Coppa d’Asia e neanche all’Europeo. Per questo motivo il Kazakistan, contro la Slovenia può scrivere un capitolo importantissimo raggiungendo l’obiettivo prefissato, frutto di un lunghissimo processo di europeizzazione, caratterizzato da insidie, scelte importanti e nette.
La crescita della capitale Astana
La capitale del Kazakistan, è Astana, la seconda capitale più fredda del mondo alle spalle di Ulan-Bator, capitale della Mongolia. Una città moderna con tanti edifici e strutte moderne e tecnologiche, molto vicini ai palazzi tipici delle grandi città europee, ma che conserva ancora pezzi e strutture di impronta sovietica. Il Kazakistan, nazione dai chiari tratti caucasici più che asiatici, ha come capitale la lussuosa Astana, capitale con una popolazione attualmente intorno ai 1.350.000 abitanti. Astana è stata fondata nel 1830 come Akmolinsk, assunse nel 1961 la denominazione di Celinograd e nel 1992 quella di Akmola. Nel 1997 fu rinominata Astana e divenne la capitale dello Stato, subentrando ad Alamaty. Nel 2019 la capitale cambiò addirittura denominazione, dove venne rinominata Nur-Sultan, in omaggio al presidente delle repubblica uscente Nursultan Nazarbaev: nome Astana che tornò regolarmente nel 2022 su iniziativa parlamentare.
Le parole del CT Adiev
L’architetto artefice di questa incredibile cavalcata che sta facendo sognare un intero popolo, è il Ct russo Magomed Adiev, intervistato recentemente da La Gazzetta dello Sport: “L’Europeo è un sogno, ci stiamo lavorando da anni e ora siamo vicini. Siamo umili, ma affamati. Ho preso la nazionale al 130 posto nel ranking e ora siamo tra i primi cento. Un’emozione, davvero”.
La crescita di un intero movimento…anche nei club
Nazionale ma anche club: basti considerare soltanto questa stagione. Nelle competizioni UEFA per club figura una sola squadra, l’Astana collocata nel girone C in Conference League ed è ancora in piena corsa per qualificarsi al turno successivo. È vero c’è solo una squadra, ma in Kazakistan ad agosto, sognavano un clamoroso double in Conference League: l’altro club che ha sfiorato una storica qualificazione alla fase a gironi è stato il Tobol Kostanai, una piccola realtà in grado di eliminare gli svizzeri del Basilea, semifinalista nella scorsa edizione di Conference League. Il Tobol successivamente riuscì ad eliminare anche gli irlandesi del Derry City, per poi uscire contro i cechi del Viktoria Plzen, collocati per altro nello stesso girone dell’Astana in Conference League.
Le promesse dal Kazakistan: due nomi da osservare
Tra le stelle più interessanti del calcio kazako, troviamo su tutti due profili molto interessanti: il primo è Bakhtiyor Zaynutdinov, trequartista 25enne acquistato in estate dal Besiktas dai russi del CSKA Mosca. Cresciuto in patria nel Taraz e nell’Astana, è diventato un idolo in Kazakistan: capocannoniere della nazionale con 4 gol nelle qualificazioni, ora è pronto a consacrarsi e a esportare il fascino kazako anche ad Istanbul con il Besiktas. L’altro nome molto esotico, è Abat Aimbetov, punta classe 1995 dell’Astana: quest’anno 8 gol e 3 assist in 25 presenze nella Premier Liga oltre ai 3 gol con la Nazionale alle qualificazioni.
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