Milan, Paolo Maldini senza freni:”Rispettate la storia del Milan”

Forse le persone che da poco si sono innamorate del gioco del calcio possono non sapere chi è stato Paolo Maldini, e che cosa ha fatto qiesto signore per il Milan e il calcio italiano in generale. Eppure Paolo è un’icona mondiale: considerato uno dei migliori difensori nella storia del calcio, ha giocato per il Milan per 25 anni, vincendo 26 trofei, tra cui 5 Champions League, vari scudetti e una Coppa del Mondo per club FIFA.

L’attaccamento per i rossoneri da parte del suo sempiterno capitano è altissimo, ed è per questo che le sue parole verso la società, sopratutto dopo la debacle in Champions League contro il Borussia, hanno un valore diverso dalle parole di un qualunque altro opinonista, giornalista o calciatore.

Paolo Maldini:”C’è qualcuno che non ha idea, ne rispetto dell’identità milanista”

Paolo Maldini è, in questo momento ancora più del solito, il portavoce del tifo milanista. Dopo tanti infortunii muscolari che attribuire alla sola sfortuna sarebbe riduttivo e bugiardo, dopo una sconfitta in Champions che complica e non poco il passaggio del turno in un girone già complicato di suo, non esiste neanche un tifoso rossonero che sia tranquillo per il futuro della tua squadra. E Paolo, per parlare del futuro, ricorda delle cose sul suo passato da dirigente, passato che ora sembra così lontano.

Senza il senso di appartenenza non si può vincere. E di questo Paolo ne è ben convinto: non solo il gruppo che scende il campo e l’allenatore, ma un presidente presente e una dirigenza che va unita verso un obiettivo comune sono vitali per un buon progetto.

E sopratutto su presidente e dirigenza che Maldini si sofferma. “Oggi c’è un nuovo consiglio ma c’è qualcuno che non ha idea né rispetto dell’identità milanista. Il presidente Scaroni festeggiava lo scudetto ma spesso lo ho visto uscire presto dallo stadio quando le cose non andavano bene.” 

Facile festeggiare quando tutto va bene e si vince, mentre non si mette la faccia quando è più necessario. Oltretutto, Paolo è assolutamente convinto che l’idea di farlo fuori dal direttivo fosse molto più vecchia di quello che si possapensare.

Women’s Nation League, Spagna-Italia per evitare la retrocessione

Mai parlare prima: neanche Leao e Theo erano apprezzati

“La proprietà del Milan mi ha chiesta un piano per vincere l’UCL. L’ho preparato ma poi non mi hanno mai risposto perchè Cardinale aveva già deciso di licenziarmi. 

Ho visto le critiche per la trattativa De Ketelaere ma ricordo ancora che Leao, Bennacer, Theo Hernandez non furono apprezzati…”

Effettivamente, appena arrivati, questi tre giocatori non erano molto apprezzati dalla stampa rossonera, sopratutto il fenomeno portoghese. Nonostante ciò, Paolo ha lottato con le unghie e con i denti per far rimanere questi tre giocatori, che poi sarebbero diventati fondamentali nell’economia del gioco del Diavolo. Si tende purtroppo a criticare troppo presto, senza dare la possibilità ai giocatori di esprimere il massimo potenziale con tranquillità. Situazione che spesso brucia i giocatori leggermente meno forti mentalmente e che hanno più bisogno di tranquillità.

E, tornando sulla questione calciomercato, il Capitano milanista si è voluto togliere qualche sassolino che da tempo stava dando fastidio.

“Abbiamo speso 1/5 del valore per prendere Tonali dal Brescia, ricordo che ho dovuto litigare con amministratore delegato e proprietà… anche lo scouting era contrario a quell’acquisto.”

 

Ora, parlare a posteriori è sbagliato tanto quanto parlare troppo presto. Però sicuramente una figura come Paolo al Milan manca parecchio. Sicuramente chi ha preso il posto di Maldini è competente ed esperto. Ma non sarè mai milanista come lui. Semplicemente impossibile.

 

LEGGI ANCHE: Conference League: Fiorentina-Genk 2-1

 

Volete rimanere aggiornati sul mondo del calcio?

Se volete restare aggiornati su tutto il mondo del calcio, rimanete sintonizzati sul nostro sito e sulla nostra pagina Instagram @direttacalciomercato!

 

 

Leggi anche