Doveva essere la partita in cui il giovane centrocampista Lazar Samardzic, ottimo talento in casa Udinese, avrebbe dovuto dare il massimo. Anzi, più del massimo, “il 200%” a detta sua. Ieri però non è stato impattante come suo solito, come se avesse per una notte perso non il talento quanto la grinta nel suo stile di gioco. Ma perché questa partita è stata così importante per questo ragazzo?
Samardzic e Inter: mancava “tanto così”
La serata di Lazar Samardzic, che si attendeva potesse essere un trampolino per la sua carriera calcistica, ha invece visto il centrocampista serbo-tedesco dell’Udinese affrontare una difficile prova contro l’Inter a San Siro. Nell’ultima intervista, il giovane talento aveva affermato di essersi preparato al 200 per cento per l’incontro, ma la realtà sul campo non ha rispecchiato le sue aspettative. Già in estate, il giocatore era stato vicinissimo a un trasferimento all’Inter, ma il clamoroso dietrofront in sede di mercato lo ha reso oggetto di fischi e cori ostili da parte dei tifosi presenti al Meazza. Tifosi che , in un universo alternativo, sarebbero stati i suoi tifosi.
Ma perché questa partita è stata così sentita da parte del giocatore e da una grossa fetta di pubblico nerazzurro? Dobbiamo tornare indietro, più precisamente alla finestra di mercato estivo. Sembrava tutto fatto, tutto pronto: Lazar Samardzic aveva quasi completato il suo passaggio all’Inter. Sarebbero stati tutti contenti: l’Udinese avrebbe ricevuto una ventina di milioni di euro in totale, l’Inter un diamante grezzo da levigare e il giocatore avrebbe potuto calcare palcoscenici europei di livello. Eppure…
Meno di mezzo milione
Un’affare che avrebbe potuto cambiare il destino di Lazar Samardzic è saltato letteralmente per 300mila euro, con ripercussioni significative sia per l’Inter che per l’Udinese. La trattativa, che sembrava ormai conclusa, è stata improvvisamente mandata all’aria dall’entourage del centrocampista serbo. Anzi, più preisamente è stato il padre a mettersi in mezzo.
Il padre di Samardzic, Mladen, ha assunto il ruolo chiave nella decisione di negare al figlio un salto in avanti di carriera indiscutibile. La proposta dell’Inter prevedeva un contratto quinquennale dal valore di 1,8 milioni di euro annui, garantendo al giovane talento serbo una prospettiva di crescita e successo in uno dei club più prestigiosi d’Italia. Considerando che Sensi non sarebbe stato tenuto in rosa in caso di buona riuscita di questo affare, avrebbe avuto un discreto minutaggio fin dal primo anno.
Tuttavia, il rifiuto da parte dell’entourage di Samardzic di accettare le condizioni contrattuali precedentemente pattuite ha avuto conseguenze immediate. L’Inter si è trovata a dover rinunciare a un giovane talento promettente e a una prospettiva di rafforzamento del proprio centrocampo. I nerazzurri avevano già pianificato di includere nell’affare anche il talentuoso Giovanni Fabbian, con l’Udinese che avrebbe beneficiato di una somma considerevole, stimata intorno ai trenta milioni di euro. Cifrà che si farà in futuro vendendo Beto, l’attaccante che da anni tirava avanti il reparto offensivo dei bianconeri.
E a nulla sono valsi i vari cambi di procuratore (ben tre in meno di un mese) e il tentativo di allacciare i rapporti. Per Lazar le porte di San Siro sono rimaste chiuse. E un saluto a papà.
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Fonte foto:Udinese X