È l’inizio di un nuovo ciclo per la Giordania?

Tra 3 giorni si disputerà la finale della Coppa d’Asia tra Giordania e Qatar. Una finale del tutto atipica se pensiamo al valore delle due squadre. È vero, il Qatar è campione in carica e ci si poteva aspettare un cammino simile nonostante ci fossero squadre sulla carta più attrezzate ma  in pochi avrebbero scommesso sulla Giordania.

L’artefice di tutto, Houcine Ammouta

La nazionale giordana è allenata da un certo Houcine Ammouta, allenatore marocchino molto idolatrato in patria. Il 54enne ha anche allenato la nazionale del Marocco per 10 partite raccogliendo 8 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Nel corso della sua carriera ha avuto l’onore di guidare il Wydad, una delle compagine più importanti dell’intero continente africano. Da ormai 8 mesi ha deciso di sposare il progetto della nazionale giordana e adesso ha la possibilità di alzare un trofeo importantissimo.

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Il percorso della nazionale giordana

Ottantasettesima nel ranking Fifa, la Giordania partecipa alla sua prima edizione di Coppa d’Asia nel non distante 2004. Da quella edizione in poi il paese arabo ha accresciuto il proprio prestigio qualificandosi anche nelle edizioni future. Ma torniamo alla nazionale odierna che nel girone di Coppa d’Asia termina al terzo posto dietro a Bahrein e Corea del Sud. Agli ottavi di finale, passando come miglior terza, incontrano l’unica nazionale a punteggio pieno insieme ad Iran e Qatar ovvero l’Iraq che aveva dato del filo da torcere al Giappone, considerata favorita del torneo. I giordani passano clamorosamente il turno siglando due reti nei minuti finali: prima al 95′ con Alarab e successivamente al 97′ con Al Rashdan.

Ai quarti la sorte va a favore del paese arabo il quale sfida il Tajikistan, certamente la rivelazione della competizione ma con una rosa cagionevole. Anche qua la Giordania fa fatica ad imporre il pallino del gioco ma riesce comunque a passare con un risicato 1-0 grazie ad un autorete.

In semifinale tutti i bookmakers la davano spacciata eppure la Giordania ha saputo stravolgere per l’ennesima volta ogni pronostico. Stavolta non ci sono particolari dubbi, la Giordania ha giocato una delle migliori prestazioni elargite in questa competizione. Cuore, intelligenza, astuzia, caparbietà e grande qualità. La Corea del Sud come da canovaccio ha il 70% di possesso palla ma non tira mai nella porta di Abulaila. La Giordania invece con solo il 30% impegna per 7 volte Hyeon-woo Jo. Il protagonista di questa partita è sicuramente Mousa Al-Taamari, leggenda in patria nonché unico calciatore presente in nazionale che milita in Europa. L’ esterno del Montpellier con un gol e un assist trascina in finale i suoi compagni battendo così un’altra grande favorita.

Adesso gli occhi sono tutti puntati sui giocatori giordani che potrebbero vincere uno storico trofeo. Battere i campioni in carica non sarà sicuramente semplice ma sappiamo bene quanto sia difficile ripetere un capolavoro. La Giordania non si separerà da Ammouta dopo la Coppa d’Asia, gli arabi hanno sicuramente come obiettivo la qualificazione al prossimo mondiale in America. Sarà l’ennesima favola pronta a cadere nell’oblio oppure la nuova regina del Medio Oriente?

 

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Fonte foto: X Jordan.fa

 

 

 

 

 

 

 

 

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