Manca l’ultima italiana per debuttare alla fase ad eliminazione della Champions League 23-24 e si tratta del Napoli che da appena due giorni ha cambiato guida tecnica, per cercare di risollevare le sorti del campionato. Sarà Francesco Calzona, 55enne di Vibo Valentia, a prendere le redini dell’esonerato Walter Mazzarri dopo un passato con Sarri prima e Spalletti dopo.
Il patron dei partenopei De Laurentiis non vuole iniziare un nuovo ciclo con un allenatore altisonante e ha così optato per un’idea low cost e fatta in casa. Calzona assumerà il doppio ruolo di allenatore della nazionale slovacca e degli azzurri stessi e farà il suo esordio proprio contro il Barcellona, probabilmente la partita più importante della stagione, che, in caso di sconfitta nel doppio match, renderebbe fallimentare la stagione dei campioni d’Italia in carica se già non sia.
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Una sfida particolare per entrambe le squadre
Ma perché particolare? Se non altro perché entrambi gli allenatori hanno già una data di scadenza, visto che Xavi ha già annunciato che al termine della stagione non sarà più alla guida dei blaugrana e perché il sopracitato Calzona sembra essere il classico traghettatore per portare la squadra “alla riva”.
Tuttavia, Calzona può ancora decidere il suo futuro: sì, perché tutto, sostanzialmente, dipenderà da lui e dalla ‘scossa’ che riuscirà ad imprimere nella squadra, dal primo all’ultimo giocatore. Una necessaria strigliata per cambiare maschera e indossare quella dei campioni d’Italia, quella di chi ha un titolo da difende. Certo qualcuno dirà: “Ma cosa c’è da difendere, visto che il titolo è impossibile?” La risposta è che il Napoli si trova ad un crocevia, per cui la stagione può andare malissimo, così come può andare molto bene, qualora il percorso in Coppa proseguisse e si risalisse la china in campionato (attualmente il Napoli è nono).
In sintesi, la partita di questa sera sarà fondamentale e su Calzona gravano responsabilità che nessun allenatore dei partenopei aveva mai avuto e sarà, altresì, essenziale capire di che Napoli si tratta, combattivo o lassista: è questo il dilemma.
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Fonte foto: Imago
