La stagione del Brunley non sta andando proprio a gonfie vele. I The Clarets sono arrivati in Premier League in pompa magna dopo aver raccolto 101 punti nella stagione precedente in Championship. Però si sa, il divario tra la seconda divisione e la massima serie inglese è molto ampio e l’esempio del Burnley ne è la prova più lampante.
Numeri sconcertanti
Nonostante i complimenti del suo ex allenatore Pep Guardiola, Vincent Kompany sembrerebbe non aver trovato ancora l’antidoto contro gli avvelenatissimi attacchi della Premier League. Il Burnley è infatti la seconda peggior difesa del campionato con 60 reti subite in 27 gare, più di due reti medie concesse a partita. L’attacco si sta facendo tutt’altro che prolifico: sole 25 reti e secondo peggior attacco della lega. Ciò che spaventa di più ovviamente sono i punti raccolti da inizio campionato a questa parte, 13. I The Clarets hanno vinto solo 3 gare e l’ultima risale al 23 Dicembre contro il Fulham. Squadre in pianta stabile come Fulham, Bournemouth, Wolverhamton e Brentford non molto tempo fa militavano in Championship. Il caso più significativo è sicuramente quello dell’Aston Villa: vittoria dei playoff nella stagione 2018/2019 e adesso quarta potenza della massima serie inglese.
Ma come ha fatto allora la superpotenza della Championship a fare così tanta fatica in Premier League?
Beh, bisogna innanzitutto dire che il Burnley ha perso due pedine importanti della promozione in Premier League: Nathan Tella e Ian Maatsen adesso rispettivamente giocatori di Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund. I bookmakers del calcio d’oltremanica però riponevano grande fiducia al calcio spumeggiante elargito da Kompany. Tra mercato estivo e invernale i The Clarets hanno speso quasi 120 milioni di euro mentre le altre due neopromosse, Sheffield Utd e Luton Town, hanno speso assieme 80 milioni di euro. Pure i The Blades sembrano ormai spacciati mentre il discorso è molto diverso per gli Hatters. Il Luton Town ha infatti 7 punti in più rispetto alle altre due compagini ed è ancora aggrappato al sogno salvezza.
Il problema in fase realizzativa del Burnley
Il Burnley non ha mai cercato di modificare la propria filosofia di gioco. Lo conferma il 46% di possesso palla medio in campionato, percentuale abbastanza alta per una neopromossa essendo la dodicesima squadra col possesso più alto del campionato. Al Burnley manca un attaccante che possa quantomeno avvicinarsi alla doppia cifra. I calciatori ad aver segnato più gol sono Lyle Foster e Zeki Amdouni con soli 4 gol, quest’ultimo prelevato per 20 milioni di euro dal Basilea quest’estate. Dai numeri si può evincere la mole di azioni sprecate da parte dei ragazzi di Kompany. Il Burnley è la squadra di Premier League con l’expected points più alto(+10.8). Ciò significa che, in base alle occasioni create e i gol subiti, i ragazzi di Kompany potevano avere 11 punti in più e quindi salire a 24 punti.
Questa statistica, seppur evidenzi il sintomatico problema in fase offensiva dei ragazzi di Kompany, lascia un po’ il tempo che trova. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte e nel calcio questo detto va ad amplificarsi. I numeri concreti dicono che il Burnley ha 13 punti, si trova all’ultimo posto assieme allo Sheffield a -11 dalla salvezza con sole 11 gare rimanenti. Probabilmente il destino del Brunley è già scritto così come quello del buon Vincent Kompany che tanto aveva fatto bene con l’Anderlecht prima e in Championship poi.
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Fonte foto: X Burnley