Chi non ama il mancino di Dybala ha dei problemi con i sentimenti

“Chi non ama il mancino di Dybala ha dei problemi con i sentimenti”. Così recitava Lele Adani in telecronaca dopo l’ennesimo gol spettacolare disegnato con quel suo mancino, che risolve e decide Juventus 2-1 Napoli dell’aprile 2021. L’argentino è, ancora ad oggi, uno dei giocatori più decisivi del nostro campionato e, a mani bassissime, il più tecnico a calcare i campi della nostra penisola.

Juventus, il tracollo dei bianconeri

Paulo Dybala: tra numeri e infortuni

Eppure la ‘joyanon è esente dalle malelingue, dalle critiche feroci e dai mugugni. I suoi continui acciacchi fisici hanno frenato bruscamente la sua ascesa all’Olimpo del calcio mondiale.

Il primo prime di Dybala

Il classe 1993 si ferma sul più bello, in quello che chiameremo ‘primo prime‘, ossia tra la stagione 2015/16 e 2016/17. L’argentino veniva dalla sua prima, e splendida, stagione in bianconero con 23 gol e 7 assist in 43 presenze, ma è costretto a rimanere ai box per uno stiramento. Paulo salterà 10 gare, ma riuscirà a riprendersi totalmente chiudendo l’annata con 19 gol, 9 assist e un triplete sfumato per quella maledettissima finale di Cardiff.

La ‘joyaanche nella sua miglior stagione a livello realizzativo, quella 2017/18, con 26 gol e 7 assist, si ferma per un mese tra gennaio e febbraio per dei problemi alla coscia. Nonostante lo stop, Paulo Dybala riesce comunque a mostrare al mondo intero la sua immensa qualità: in quell’annata dribblava tutti come birilli, calciava da fuori e pescava sempre il jolly giusto, i calci di punizione perfetti, le triplette.

La convivenza con CR7: tra le gestione Allegri e la gestione Sarri

Allegri e l’abbandono della zona centrale

La Juventus mette a segno quello che poi passerà alla storia come ‘Il colpo del secolo‘: Cristiano Ronaldo passa dal Real Madrid alla Juventus per 117 milioni. Max Allegri, inizialmente, ha cercato di schierare Dybala con il portoghese e Douglas Costa, impiegandolo come ala destra del 4-3-3.

Paulo viene allontanato dalla zona centrale del campo, da quella frazione di campo che gli permetteva di dominare in Italia e in Europa. L’ex Palermo non riesce a prendere bene le misure, soprattutto per fase difensiva, e Allegri gli preferisce Bernardeschi, per dare maggior equilibrio e solidità all’11 titolare. Inoltre, l’argentino patisce degli acciacchi che lo tengono fuori dal campo per un totale di 30 giorni.

Dybala chiuderà quella stagione, la 2018/19, con 10 gol e 2 assist.

Dybala giocatore totale con Sarri: secondo prime

Con l’arrivo in panchina di Maurizio Sarri, Paulo viene riportato al centro del campo e gli vengono assegnati compiti da giocatore totale, quasi da ‘todocampista‘. L’argentino aveva la licenza di venirsi a prendere il pallone a centrocampo, di svariare su tutto il fronte offensivo e libertà di inventare. Dybala sembra riacquisire quello status ‘internazionale, testimoniato dal gol impossibile segnato all’Atletico Madrid nei gironi di Champions League.

Quando tutto sembra andare per il meglio, l’Europa e il Mondo vengono investiti dalla pandemia da Covid-19. I campionati rimangono sospesi da marzo a giugno. Alla ripresa Paulo continua ad essere decisivo, salvo poi fermarsi nella partita Scudetto con la Sampdoria per un problema alla coscia. Maurizio Sarri, nel disperato tentativo di ribaltare il risultato sfavorevole contro il Lione nel ritorno degli ottavi di Champions League, forza il rientro di Dybala. L’argentino entra dalla panchina, calcia da fuori area e chiede immediatamente il cambio. Sarà poi, forse, la peggior ricaduta del 10.

Dybala chiude quell’annata con 17 gol e 14 assist, vivendo quello che chiameremo ‘secondo prime‘.

Le ultime due stagioni alla Juventus

Gli ultimi due anni di Juventus sono stati i più tortuosi per Paulo Dybala. Nella stagione di Andrea Pirlo, addirittura, gioca solo 1363 minuti spalmati in 26 presenze stagionali. L’argentino rimane fuori dal campo da gioco per 133 giorni, vivendo la sua peggior stagione al livello realizzativo con 5 gol e 3 assist. Con il ritorno di Max Allegri in panchina l’argentino riesce ad essere leggermente più continuo lato fisico: realizza 15 gol e 6 assist, saltando però 23 gare.

Qualcosa con la dirigenza si rompe, il contratto di Paulo non viene rinnovato e saluterà i bianconeri a fine stagione dopo 7 anni.

Roma

Nella prima stagione alla Roma guidata da José Mourinho, alterna grandissime prestazioni e giorni fermo ai box, giocando praticamente mezza stagione. Un Dybala ad intermittenza, come nelle ultime stagioni alla Juventus, che però chiude la stagione con 18 gol e 8 assist.

In questa stagione, nonostante i continui problemi fisici, sta dando continuamente dimostrazione della sua estrema qualità. Soprattutto dall’arrivo di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa.

La cura De Rossi

Il nuovo giovanissimo tecnico della Roma sembra aver trovato la soluzione per preservare la fragilità di Paulo. Nel 4-3-3 di De Rossi, schematicamente, Dybala agisce come ala destra. La differenza sta nella fase difensiva, dove l’argentino viene esonerato dai compiti di copertura: non rincorre il terzino avversario, ma si isola al centro, rimanendo parzialmente passivo.

Siamo solamente a Marzo e Dybala ha già messo a segno 12 gol e 7 assist in 19 presenze in Serie A per un totale di 1439 minuti: 1 G/A ogni 76 minuti. Numeri da capogiro, da calciatore di una categoria superiore, differente; numeri alla Paulo Dybala.

Che il neo allenatore della Roma abbia trovato la soluzione per la gestione del fenomeno argentino?

 

LEGGI ANCHE👉Che Juventus troverebbe Thiago Motta?

Volete rimanere aggiornati sul mondo del calcio?

Se volete restare aggiornati su tutto il mondo del calcio, rimanete sintonizzati sul nostro sito e sulla nostra pagina Instagram @direttacalciomercato!

Fonte foto: X Roma

Leggi anche