Salernitana, parla il presidente Danilo Iervolino

Nella giornata odierna il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ha rilasciato un’intervista ai giornalisti del Corriere dello Sport sulla situazione del club granata, ormai ad un passo da una inevitabile retrocessione in Serie B. Il primo uomo si dice fiducioso della rimonta per la salvezza, ma l’Everest di punti da scalare sembra incolmabile.

”Vado avanti solo se Salerno è con me”

Queste sono le parole del presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ai giornalisti del Corriere dello Sport, in merito alla situazione del club:

Presidente, la Salernitana è ultima a 14 punti, ha vinto solo 2 partite e si trova a -11 dalla salvezza. Come ha fatto a inabissarsi in questo modo? 
«La squadra ha mollato troppe volte. Sono delusissimo e ora mi aspetto che prevalga l’orgoglio. Forse ho sbagliato a dare troppa fiducia».

La accusano di essere diventato un mangia-allenatori. 
«Sousa mi aveva promesso un campionato importante, poi ha cominciato a sparare a zero sulla società. Forse voleva andarsene. Le scelte estive sono tutte di De Sanctis. Ci avevano anche proposto Soulé e Isco, non li ha voluti. Si immagini, in risposta a chi parla di una campagna acquisti a risparmio, che solo Dia e Pirola sono costati più che due intere squadre concorrenti. Poi Sabatini a gennaio ha avuto carta bianca, spendendo oltre 6 milioni: è il miglior ds d’Italia, ma sa che una parte di questi risultati è imputabile a lui e si è già scusato. Su Inzaghi ho puntato, Sabatini ha voluto mandarlo via. Ora diamo tempo a Liverani».

Alla salvezza crede ancora? 
«Io sì, anche se bisogna essere realisti e prepararsi eventualmente ad affrontare la Serie B. Nel caso, ci rimboccheremo le maniche per ripartire e risalire velocemente».

La piazza la contesta. 
«Ho letto gli striscioni contro di me. Umanamente sono affranto. Ma dire che non andrò più allo stadio è un’illazione stupida e disgustosa. Contro il Lecce sarò al mio posto».

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Iervolino e i tanti soldi investiti nella Salernitana

Sta pensando di cedere il club? 
«Quando si scrive “Iervolino vattene” ci si dimentica che non sono un politico al quale si può sottrarre la fiducia. Sono il proprietario. La Salernitana è dei tifosi con il cuore, certamente, ma si tratta di una società privata. Se qualcosa si fosse incrinato e mancasse la fiducia che penso di meritare, è chiaro che trarrei delle conclusioni».

Accusa i tifosi di ingratitudine? 
«Ho salvato la Salernitana mentre rischiava di essere cancellata dal campionato, qualcuno lo dimentica. Sono l’unico presidente del club ad aver fatto tre anni di Serie A, quello che ha managerizzato la società, che fa attività sociali, che ha investito di più nel centro sportivo e nel vivaio e che ci ha messo più soldi. La tifoseria è fantastica, ma esiste una sacca, anche se piccola, di odiatori, gufi e bugiardi che mirano a destabilizzare l’ambiente».

Quanto ha investito in questi tre anni? 
«Settantacinque milioni di soldi miei. Dieci per acquistarla, gli altri per stabilizzare la Salernitana in A. E da qui a fine campionato ne metterò altri 10».

Il presidente parla anche del caso Dia e di situazioni extra campo

Nel frattempo, Dia si è ammutinato. Avete chiesto un risarcimento danni da 20 milioni. 
«È il nostro giocatore più pagato, il terzo bomber della scorsa Serie A. È probabile che in estate volesse andare via, ma non abbiamo ricevuto alcuna offerta se non una per il prestito. Si è rifiutato di andare in campo: è inaccettabile». 

Di recente se l’è presa anche con gli arbitri. Manca qualità. 
«L’ho già detto: non abbiamo ancora ricevuto un rigore a favore, ma tanti a sfavore. Siamo stati sempre molto sfortunati, mettiamola così».

Ha parlato spesso di riforme, ritiene davvero che i suoi colleghi abbiano intenzione di cambiare il calcio? 
«Io percepisco un’aria nuova. Di sicuro bisogna cambiare i contratti di lavoro, oggi sbilanciati solo con doveri delle società e diritti dei calciatori, pensare al salary cap, rivedere il rapporto con gli agenti. Sul format del campionato invece dico che scendere a 18 sarebbe una follia: avremmo meno rappresentatività e meno spettacolo».

Nel 2025 cominceranno i lavori all’Arechi. Le tempistiche la preoccupano? 
«Salerno tra qualche anno avrà uno degli stadi più belli d’Italia se non d’Europa. Ancora non abbiamo discusso con il comune i termini del quando trasferirci altrove e dove andare. A fine aprile prenderemo una decisione».

 

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Fonte foto: X Salernitana

 

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