Roma, la cura De Rossi è da Champions League

Daniele De Rossi si è ripreso Roma e la Roma. Passato, presente e futuro: una vita in giallorosso, prima in mezzo al campo a lottare e dopo in panchina, a dirigere, ad insegnare e a vincere. Il ritmo mantenuto dai suoi è da Champions League, il grande obiettivo dei Friedkin. E per raggiungerlo quest’anno ci sono ben tre sbocchi.

16 gennaio 2024. Siamo verso l’ora di pranzo, quando la Roma comunica al mondo l’esonero di Josè Mourinho. L’uomo che, in tre anni di Odi et Amo, ha riportato il giallorosso nel mondo. Impossibile, dopotutto, non riconoscere l’impatto mediatico e in parte anche sportivo generato dal suo arrivo nella Capitale. Ma, già da tempo, si era rotto qualcosa nel rapporto con la squadra, caduta in una lampante crisi d’identità. Serviva una svolta, ed è arrivata nel segno di Daniele De Rossi. Che, con idee e risultati convincenti, si sta pian piano guadagnando il posto in panchina anche per la prossima stagione. Riavvicinando, inoltre, l’obiettivo Champions League.

De Rossi
Roma, De Rossi spartisce sorrisi in allenamento (X Roma) direttacalciomercato.com

Roma, i numeri della cura De Rossi

La sua nomina ha generato scetticismo per la poca esperienza in panchina: una sola avventura, sulla panchina della Spal, conclusasi con un esonero. In quella caotica giungla che è la Serie B, DDR non ha avuto né tempo né spazio per sviluppare il suo credo, pur lasciando intravedere alcuni spunti interessanti. Pochi, però, si sarebbero aspettati di vederlo l’anno dopo sulla panchina di una big di Serie A. Per giunta la sua Roma, squadra che tifa e onora da una vita. Come fa un padre, le ha teso la mano nelle difficoltà; come fanno solo i grandi, ha azzerato le chiacchiere e posto i fatti al primo posto. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tanto che in 9 partite di campionato ne ha vinte sette, segnando 23 gol (miglior attacco dal suo arrivo) e regalando momenti di gran bel calcio. Ma, prima di ogni cosa, ha riportato serenità ad una squadra nevrotica e isterica, rinfrescandone gli stimoli e l’entusiasmo. Con Mourinho eravamo abituati ad una Roma brutta e fallosa; con De Rossi ordine e compostezza costruiscono un’identità tutta nuova. Una cura che fa bene a tutti: chiedere a Pellegrini, tornato spigliato e intraprendente, così come Dybala, ma anche a Svilar, che da portiere di Coppa ha scalzato Rui Patricio nelle gerarchie dimostrando tutta la sua prontezza, e a Paredes, sempre più leader del centrocampo giallorosso.

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Roma, con De Rossi l’obiettivo è la Champions League

Risultati che, uniti al rendimento in crescendo dei giocatori chiave, ha riportato la Roma a lottare per l’ingresso in Champions League. Da tempo obiettivo principale dei Friedkin, mai come quest’anno vicino a realizzarsi. I giallorossi si trovano al quinto posto in campionato, piazzamento che, in virtù del sempre più probabile primo posto tutto italiano nel Ranking Uefa, garantirebbe l’accesso alla prossima, nuovissima edizione della Coppa dalle grandi orecchie. Non solo: la squadra di De Rossi è sì quinta, ma a sole tre lunghezze dal quarto posto del super Bologna di Thiago Motta. Dunque sarebbe comunque in lizza per la Champions anche senza slot extra. Il calendario però non sorride pienamente: nelle ultime otto, la Roma affronterà Atalanta, Juventus, Lazio, Napoli e lo stesso Bologna, tutte in corsa per un posto in Europa. Il terzo ”sbocco-Champions”, forse il più difficile, è la vittoria dell’Europa League. Disintegrato il Brighton, la Roma è ora chiamata a superare l’ostacolo Milan, in una sfida tutta italiana che fa sicuramente bene al movimento (e al ranking).

Con tutta questa serie di fattori, la Roma di De Rossi può davvero raggiungere il grande obiettivo della Champions League.

 

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Fonte foto: X Roma

 

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