La gestione dei giovani in casa Juventus lascia qualche perplessità: la cessione di Romero al Tottenham non ha insegnato nulla. Soldi subito, ma tanti rimpianti, dopo l’argentino è toccato a Dragusin salutare la Continassa e ora sarà il turno di De Winter.
Prima Cristian Romero, poi Radu Dragusin, ora Koni De Winter. Grandi plusvalenze, ma anche grandi rimpianti per la Juventus. Se è vero che la Vecchia Signora ha tratto beneficio dalle cessioni dei tre difensori ottenendo soldi freschi da investire sul mercato, è altrettanto evidente che la fretta – non in uno, ma in tre casi – ha giocato un brutto scherzo.
Ciò che fa pensare, però, non è solo il fatto di aver ceduto dei giovani promettenti che nella Juve di oggi avrebbero potuto trovare sicuramente spazio, ma è la gestione di questi. Perché tutto andava secondo i piani: prestito in una squadra per farsi le ossa, poi ritorno alla base e chance in prima squadra, crediamo che fosse questo il programma iniziale della dirigenza bianconera. Tuttavia, il “cammino”, per tutti, si è fermato al prestito – o prestiti -. Romero, Dragusin e De Winter non sono più tornati alla Continassa, e le loro cessioni hanno creato più di qualche perplessità.

Cristian Romero, il primo errore non ha salvato la Juventus
Certo, il futuro è impossibile da prevedere. Avessimo tutti la sfera magica sicuramente l’indice di errore si azzererebbe. In questo caso, però, è come se alla Continassa questa sfera ci fosse, e aveva le sembianze di Cristian Romero. Il suo trasferimento all’Atalanta per 17 milioni di euro con conseguente cessione al Tottenham per 50, doveva essere un monito per evitare di essere troppo precipitosi nel futuro. Indizio non recepito, anzi, forse sì, ma nella maniera più sbagliata possibile. Perché questo passaggio sembra che si sia trasformato in una sorta di linea guida su come trattare i giovani difensori che sarebbero emersi dopo l’argentino, e ora i soldi persi sono addirittura il doppio di quelli incassati.
33, 21. Non sono numeri a caso, sono i milioni che la Juventus avrebbe potuto guadagnare in più se avesse aspettato. La prima cifra si riferisce a Romero, la seconda a Dragusin. Il difensore rumeno, infatti, ha lasciato in inverno il Genoa dopo appena un anno dal suo arrivo ufficiale. Acquistato dal club bianconero nel gennaio del 2023 per la cifra di 5,5 milioni di euro, a cui si sono aggiunti 1,8 milioni di bonus, il classe 2002 ha raggiunto l’ex compagno Romero al Tottenham per 25 milioni + 5 di bonus facilmente raggiungibili – da considerare anche l’arrivo in Italia di Djed Spence -. Ecco il secondo “errore” della Juventus: non solo Dragusin avrebbe potuto giocare tranquillamente nell’undici di Allegri, ma a questo si aggiungono anche gli “spiccioli” incassati.
Prima Dragusin, poi De Winter: a guadagnarci è il Genoa
Se l’obiettivo è arricchire il Genoa, alla Continassa stanno facendo un gran lavoro. Dopo l’addio di Dragusin, infatti, un altro juventino si è caricato sulle spalle la difesa del Grifone. Forse, però, a questo punto conviene ultilizzare il termine “ex bianconero”. Già, perché De Winter è arrivato in estate al Genoa in prestito con obbligo di riscatto, e le condizioni per far sì che questo si verifichi sono a un passo dall’essere raggiunte. 24 presenze stagionali (ne ha collezionate 22 in Serie A) e salvezza con il Genoa, solo una formalità dato che i rossoblu si trovano a +10 dal terzultimo posto occupato dal Frosinone.
Poi sarà riscatto. 8 milioni + 2 di bonus è la cifra stabilita in estate, e la sensazione è che anche in questo caso assisteremo a un copione già scritto. La Premier League, infatti, ha già puntato gli occhi sul centrale belga e si ragiona già su cifre ampiamente più alte rispetto ai 10 milioni di euro che incasserà la Juventus (il suo valore si aggira intorno ai 17/18 milioni al momento).
La domanda, a questo punto, viene spontanea: che funzionalità ha la Next Gen? Fagioli è l’esempio più lampante di ciò che può regalare un progetto così ben organizzato, tuttavia, la sensazione è che negli ultimi tempi – complice anche il periodo di difficoltà – si stia limitando questo cammino alla produzione di giovani da destinare al mercato. Di Dragusin e De Winter ne abbiamo parlato proprio ora, ma anche il futuro di Huijsen, Soulé e Iling-Junior potrebbe prendere la stessa piega: diventare merce di scambio per arrivare a calciatori più pronti. Qui non crediamo alla favola del per sempre, ma neppure al “tutto subito”. A volte basterebbe solo aspettare, soprattutto se al centro dell’attenzione ci sono giocatori di 18, 19, 20 anni. Insomma, dei ragazzini che con ogni probabilità esploderanno altrove se ceduti.
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Fonte foto: X Juventus