Un girone di andata al livello dell’Inter, poi una caduta libera drammatica, che ha fatto sprofondare la Juventus al terzo posto in classifica a -20 dalla corazzata nerazzurra. Un periodo nero da cui Massimiliano Allegri non sembra in grado di uscire, e ora anche la sua panchina trema.
I ladri scappano e Djokovic vince di 3 set: “Sei intenditore di ippica?”. Massimiliano Allegri sta affrontando forse uno dei peggiori declini di chi, fino a 8 anni fa, era considerato un top. Millantato da tutta Europa per le capacità umane e comunicative, il tecnico livornese sta peccando anche in queste due caratteristiche. Battibecchi senza senso in conferenza stampa, aggressioni verbali gratuite, discrasia tra le parole post gara e le prestazione in sé. Ad Allegri questa Juve, che seppur non bellissima e perfetta, è scivolata rovinosamente dalle mani. Il tifo è sempre più intollerante, perché se ti chiami “Juventus” e indossi la maglia bianconera, non puoi avere una media da retrocessione.
Dalla lotta allo scudetto ad una vera e propria guerra per la Champions League, ove la qualificazione sembrava scontata fin dall’inizio della stagione. Il tutto in meno di due mesi. I bianconeri non sanno più vincere, le altre dietro corrono per lo sprint finale: la Juventus adesso rischia seriamente di non partecipare al nuovo formato della Champions League. Massimiliano Allegri è sempre più in bilico.

Juventus: ecco perché i bianconeri rischiano la qualificazione Champions
Un improvviso e tagliente declino. Da quel pareggio interno contro l’Empoli la Juventus sembra aver terminato la stagione anzitempo, con circa tre mesi di anticipo. I bianconeri non riescono più a vincere: 1 vittoria, 4 pareggi e 4 sconfitte nelle ultime 9 gare. Un dato che fa accapponare la pelle. Ad otto gare dal termine, e con 24 punti disponibili, questa Juve sarebbe in grado di non vincerne nessuna: Fiorentina, Torino, Cagliari, Milan, Roma, Salernitana, Bologna e Monza. Tre scontri diretti, di cui solo uno in casa, il derby con il Torino, una Fiorentina in lotta per l’Europa e, infine, la sfida complicatissima all’Unipol Domus di Cagliari in chiave salvezza per i sardi. Di primo acchito qualsiasi tifoso bianconero non riesce ad immaginare questa Juventus vittoriosa in nessuna delle gare sopra elencate. Con le eventuali vittorie di Roma, Bologna e dell’Atalanta nel recupero contro la Fiorentina, e soprattutto dopo la sconfitta contro la Lazio, la Vecchia Signora verrebbe completamente risucchiata nel gruppone Champions. I bianconeri si ritroverebbero a soli 5 punti di sicurezza dal quinto posto, che probabilmente il ranking ci regalerà, e a soli 2 punti dal quarto. Da un vantaggio di 16 punti alla 21esima giornata, alla completa apnea verso il termine della stagione. L’avversaria più temibile per la Juventus sembra essere la Juventus stessa.
Nervosismo allegriano: gli errori comunicativi
Dal viso sorridente e scherzoso, al volto cupo e sconsolato. Lo stress inizia a fuoriuscire da qualsiasi poro, travolgendo l’intera stampa. Il tecnico livornese non fa sconti a nessuno. Si è passati dal gioco ‘Guardie e Ladri‘, dal parallelismo con Sinner e dal ‘detto non detto’ sullo scudetto nelle conferenza stampa, ai battibecchi nelle interviste post gara, al ‘disco rotto’ dopo ogni prestazione estremamente insufficiente e alla speranza di rientrare tra le prime quattro (cinque). Classico esempio di nervosismo allegriano: tutti ci ricordiamo degli scontri con Lele Adani, dove quest’ultimo lo punzecchiava sempre sotto l’aspetto del ‘bel gioco’. Max ha sempre avuto questi spiacevoli episodi davanti alle telecamere, soprattutto se ferito nell’orgoglio.
Lo scontro con Teotino e il ‘mi faccia una domanda intelligente e le rispondo‘, dimostrano come lo stesso tecnico bianconero sia andato completamente in ‘burnout‘. Una comunicazione estremamente aziendalista che con il calcio centra poco. Continuare a ripetere che l’obiettivo è la qualificazione in Champions League, che un pareggio contro l’Atalanta ti fa guadagnare un punto sul Bologna, che nonostante questo trend da retrocessione si può arrivare tra le prime quattro, è avvilente per l’ambiente Juventus. Forse l’obiettivo della società è realmente quello della qualificazione in Champions League. Forse lo scudetto non era nemmeno nelle più rosee ambizioni. Probabilmente la Juventus l’anno prossimo tornerà a sentire l’inno della Champions League, ma la sensazione di aver gettato via una stagione intera rimarrà indelebile nei calciatori e, soprattutto, nei tifosi.
Volete rimanere aggiornati sul mondo del calcio?
Se volete restare aggiornati su tutto il mondo del calcio, rimanete sintonizzati sul nostro sito e sulla nostra pagina Instagram @direttacalciomercato!
Fonte foto: X Juventus