Pioggia di gol a San Siro: a vincere è lo spettacolo. Tra Milan e Genoa è 3-3, ma a sorridere è solo il Grifone.
La Curva Sud si fa sentire. Come? Con il silenzio. E con striscioni inequivocabili, diretti, chiari, rivolti verso una società chiamata, adesso, ad innalzare la portata delle ambizioni. Intanto, sul campo il Milan si ferma ancora. Sbatte contro il Genoa in un surreale clima di dissenso, e continua a dare sensazioni di inconsistenza che il tempo non ha fatto altro che accentuare. Arrivati a questo punto, cambiare è lecito.
Milan-Genoa, il racconto del match
Il Milan vuole blindare il secondo posto e Pioli vuole allontanare ancora per un pò le voci sul futuro. Nel contempo, la Curva Sud si fa sentire ed esorta la società ad agire con ambizione. In un clima surreale, i rossoneri scendono in campo con il 4-2-3-1: si rivede Chukwueze al fianco di Leao e Pulisic, a supporto di Giroud. A centrocampo dentro Bennacer e Rejinders, mentre in difesa giocano Gabbia e Tomori. A presidio delle fasce ci sono Theo Hernandez e Florenzi, con Sportiello tra i pali.
Lato Genoa, Gilardino si gode la salvezza e arriva spensierato all’impegno del Meazza. I rossoblù si dispongono con il 3-5-2, schierando Ekuban al fianco di Retegui. Out Gudmundsson e Vitinha. Sulle fasce corrono Spence e Martin, al centro giocano Thorsby, Badelj e Frendrup. Terzetto di difesa composto da Vogliacco, Vasquez e De Winter. In porta c’è Martinez.
Pronti, via ed è subito Genoa, che guadagna un calcio di rigore al minuto 4 per fallo di Tomori su Vogliacco. Sul dischetto ci va Retegui, che non sbaglia e torna al gol dopo 71 giorni di digiuno. Partenza stentata per il Milan, che fatica ad entrare con convinzione in partita pur accennando timide reazioni. La prima occasione per i rossoneri arriva al quattordicesimo minuto: Pulisic, al termine di un’azione insistita, calcia a giro dalla sinistra trovando il palo. Gli sforzi dei ragazzi di Pioli vengono premiati al minuto 46: Chukwueze pennella, Florenzi colpisce di testa e buca i rossoblù trovando il pareggio.
Il primo tempo, nel complesso, verte su sporadici guizzi, specie dall’out di sinistra, di un Milan comunque troppo inconsistente e troppo poco intenso. Le occasioni sono poche e mai ordinate. Le prime parate di Josep Martinez arriveranno sul finire dei 45′ iniziali: è bravo il portiere spagnolo a neutralizzare la botta di Pulisic e la testata di Theo Hernandez sul corner successivo. Il Grifone, al contrario, copre il campo con struttura e qualità, sfiorando addirittura il raddoppio: il tiro a giro di Frendrup, però, si spegne sul fondo.
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Il racconto del secondo tempo
L’inizio di secondo tempo segue le orme dei primi minuti di gara: il Milan arranca e si sfalda, il Genoa attacca e segna. Questa volta è Ekuban, al minuto 47, a capitalizzare un contropiede orchestrato con coraggio. La reazione dei rossoneri è immediata e si tramuta nel gol di Chukwueze, in seguito annullato per posizione di fuorigioco. Non succede nulla di rilevante fino al 64esimo, quando Theo Hernandez si fa tutto il campo e calcia centrale, trovando la risposta di Martinez. Poco dopo, l’occasione più clamorosa: Pulisic imbecca Okafor (entrato al posto di uno scialbo Leao), che serve Giroud che, tutto solo davanti a Martinez, svirgola lo scavetto e sbaglia un gol già fatto.
Al 72esimo, invece, il gol del pareggio: sugli sviluppi di corner è Gabbia a trovare la frustata vincente. Gilardino prova a cambiare inserendo Strootman e Haps, ma il Milan punge ancora. Questa volta, Giroud non sbaglia e va a segno con un bel tiro al volo su assist perfetto di Pulisic. Il Genoa, però, è vivo e al minuto 79 impegna due volte Sportiello, superlativo nel neutralizzare i tentativi ravvicinati di Thorsby e Haps. Occasioni, queste, che apparecchiano il 3-3 del Grifone: Spence lancia Thorsby, che crossa al centro trovando una carambola fortunosa tra Thiaw e Tomori. Il pallone rotola in porta e a San Siro finisce 3-3!
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Fonte foto: IG Genoa
