Milan, il “rumore del silenzio” della Curva Sud e il #Nopetegui: il futuro del Diavolo

Dopo una stagione al di sotto delle iniziali aspettative, il mondo Milan tra società e tifosi ha voglia di invertire trand tornando protagonista con la conquista di un titolo. Per ripartire insieme sarà fondamentale ritrovare la giusta sintonia tra le due parti: cosa farà la società per riconquistare la fiducia dei suoi tifosi?

Il pomeriggio di ieri a San Siro è stato un po’ il manifesto della stagione e anche del sentiment attualmente dell’universo rossonero. Il 3-3 con il Genoa, ultimo dei risultati poco brillanti della stagione del Milan si è andata ad aggiungere alla protesta del tifo organizzato rossonero che ha pesantemente inchiodato la dirigenza per l’operato delle stagioni post-Scudetto, rimproverando una carrellata di errori che hanno avuto poi l’apice con il trionfo dell’Inter nel derby che ha consegnato lo Scudetto ai nerazzurri qualche giorno fa. Per mettersi alle spalle questa deludente stagione, il Milan sta lavorando per il futuro, anche se le strategia disegnate dalla società non sembrano essere in linea con le richieste dei tifosi rossoneri, delusi dalla recenti prestazioni e desiderosi di ritornare a vedere un Milan degno di nota, più competitivo e vincente in Italia e in Europa.

Milan
Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale a colloquio prima di Milan-Roma di Europa League (account Instagram AC Milan) direttacalciomercato.com

L’attacco della Curva Sud contro la società: “È arrivato il momento della chiarezza”

Come ben noto già da diverso tempo, la Curva Sud ha disertato la sfida di ieri pomeriggio a San Siro contro il Genoa. Nelle scorse ore la tifoseria organizzata rossonera, ha pubblicato una nota molto chiara e dura diretta alla dirigenza rossonera.

Siamo al tramonto di una stagione mediocre e deludente che avrebbe potuto vivere un finale migliore ma sono stati fatti tutti gli errori possibili, anche in panchina, per finirla nel peggiore dei modi; abbiamo patito l’eliminazione in Europa League da parte di un’italiana e nessuna voce si è alzata dalla società per dire qualcosa a un popolo rossonero che, ancora una volta, ci aveva creduto e aveva spinto il Milan fino al fischio finale. Abbiamo visto le m**de festeggiare il campionato nel derby e abbiamo dovuto ascoltare parole della dirigenza rossonera che ci hanno fatto imbestialire, perché a tutto davvero c’è un limite.

Ora però la nostra pazienza è finita, perché crediamo che in questi due anni di aver dato la massima fiducia alla società e il massimo supporto alla squadra ed è arrivato il momento della chiarezza, di sapere finalmente quali siano le reali intenzioni della proprietà, se davvero le sue ambizioni coincidono con quelle del popolo milanista che oggi è stufo di dover solamente partecipare, di doversi accontentare di un piazzamento in Champions quando ben altro chiede e merita la storia e la tradizione del Milan”.

La stagione del Milan di Pioli

Dopo un mercato ambizioso costellato di investimenti importanti in diversi reparti, la stagione del Milan si può definire sotto le aspettative di inizio stagione. Se vediamo la classifica rispetto alla scorsa stagione, il Diavolo ha anche migliorato il proprio piazzamento passando da un quarto posto ad un attuale secondo posto con 71 punti raccolti in 35 giornate (21 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte). Il secondo posto rimane un consolante risultato, ma bisogna fare un’analisi a 360 gradi dalla stagione rossonera e qui escono fuori degli aspetti poco entusiasmanti: il Milan è si secondo ma a meno diciotto dai cugini nerazzurri campioni d’Italia, ha perso entrambi i derby in questa stagione e in particolare nell’ultimo ha consegnato aritmeticamente il tricolore all’Inter.

La frustrazione per questo motivo rimane alta e si va a sommare anche ad un percorso in Europa poco esaltante: terzo posto nel girone di ferro con Borussia Dortmund e PSG, semifinaliste di questa Champions League e le brutte prestazioni che hanno portato all’eliminazione ai quarti di Europa League contro la Roma.

Proprio per questo motivo i tifosi del Milan vogliono vedere una risposta e una reazione concreta da parte della società per cercare di riscattare questa annata a dir poco brillante.

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Il “rumore del silenzio” e il #Nopetegui: idee e scelte contrastanti tra società e tifosi

All’occhio dell’opinione pubblica ha fatto specie questo dietrofront da parte della società sul nome del prossimo allenatore. Il quadro dirigenziale sembrava pronto a dare le chiavi del Milan a Julen Lopetegui, tecnico spagnolo classe ‘66 ex ct della nazionale spagnola e tecnico di Porto, Real Madrid, Siviglia e Wolverhampton. Una scelta non condivisa per nulla dal pubblico rossonero che ha fatto scatenare l’ira dei tifosi milanisti urlando a gran voce al #Nopetegui, opposizioni che ricordano vagamente le proteste in piazza dei tifosi del Milan quando si opposero alla cessione di Kakà al Real Madrid qualche anno fa.

Una reazione importante che ha condizionato la scelta anche della società che ha fatto un passo indietro, continuando di fatto a guardarsi attorno sondando altri profili. Il sogno dei tifosi rimane ovviamente Antonio Conte, anche se la società al momento sta monitorando altri profili che rimangono ottimi ma non entusiasmanti (per il pubblico rossonero) come lo è il tecnico pugliese.

Da qui la critica che fa sorgere un interrogativo bello grande e riflessivo: ma è giusto che un grande club come il Milan si faccia condizionare nelle scelte dai tifosi? È vero che la tifoseria rappresenta il cuore pulsante di un club, ma è pur vero che una società allo stesso tempo debba avere la giusta fermezza nel prendere delle decisioni razionali e anche aziendalisti per il bene economico e sportivo della società.

Milan, l’attacco di Marca sulle fragilità della società rossonera

Un pensiero in linea anche se molto più caricato è stato riportato da Marca che ha “ridicolizzato” la società per questa gestione.

“Degli attuali allenatori (De Zerbi, Motta, Van Bommel, Fonseca, Conte e Sarri) solo due (Conte e Sarri) hanno un curriculum migliore, a livello di club, di Lopetegui. La cosa brutta, per il Milan, è che la scelta finale finirà sicuramente per essere peggiore di Julen. Sono finite le estati in cui Berlusconi collezionava crack, purtroppo Milano vive del suo passato… e del passato”.

 

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Fonte foto: account X

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