Dopo ave raccolto una serie di rifiuti, il Bayern Monaco ha finalmente trovato il nuovo allenatore: sarà Vincent Kompany il sostituto di Thomas Tuchel.
Chissà che Pep Guardiola non abbia avuto influenza su questa scelta da parte del Bayern Monaco. Una squadra che ha allenato, che ha condotto al successo, e che per certi versi ha cambiato: nelle idee, nell’etica. Una squadra che, oggi, ha come unico desiderio quello di ripartire, dopo una stagione paradossalmente conclusa con zero titoli. Esonerato Thomas Tuchel, l’uomo del futuro per i bavaresi si chiama Vincent Kompany. Un tempo difensore arcigno e oggi allenatore in rampa di lancio, ”forgiato” nei dettami e nella leadership proprio da Guardiola, ai tempi del City. Ecco come tutto si ricollega, da Monaco a Manchester.
Bayern Monaco, con Kompany per guardare al futuro
Dunque Kompany sbarca in Baviera con uno sponsor importante, che produrrà aspettative altissime in un ambiente storicamente intransigente con i suoi allenatori. Una scelta sicuramente rischiosa, quella del Bayern, ora chiamato a rivedere in toto le sue politiche: linea verde sul mercato, investimenti mirati e soprattutto pazienza devono essere imperativi categorici per agevolare il lavoro del tecnico. Kompany, 38 anni, in carriera ha allenato solamente due squadre: Anderlecht e Burnley. E’ proprio con i Clarets che è salito alla ribalta, riportando il club inglese in Premier League. Nella massima serie inglese ha raccolto poco (5 vittorie e conseguente retrocessione), ma evidentemente i suoi richiami tattici hanno stupito più di qualcuno: il Bayern non bussa alla porta per caso. Anzi, sborserà addirittura 12 milioni di euro nelle casse del Burnley per assicurarsi l’allenatore belga, che firmerà un contratto triennale come riferito da Fabrizio Romano.
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Fonte foto: X Burnley
