Il tecnico della Salernitana Sousa, ha commentato in conferenza stampa la complicata trasferta a pochi chilometri da “casa” contro il Napoli di Spalletti. Fra le sue parole, non sono mancati gli elogi al tecnico toscano:
Quanto vi sentite penalizzati per le varie decisioni assunte dalle autorità competenti in settimana?
“Il presidente si è pronunciato, ci sono persone autorevoli che si sono espresse e va bene così. Io faccio l’allenatore e parlo della mia sfera di competenza. E’ logico che la preparazione è stata influenzata, solo giovedì abbiamo saputo la data della partita. Avremo un giorno in meno per preparare la partita con la Fiorentina, la pianificazione è cambiata ed è evidente. Ma dobbiamo essere bravi e andare oltre tutto questo. Faccio un discorso generale: quest’anno il calcio italiano sta raggiungendo un grande livello come testimonia il cammino delle nostre in Europa, anche chi prende decisioni deve garantire lo stesso livello. Mancanza di professionalità? Non ho detto questo. C’è bisogno di maggiore professionalità, è diverso”.
Che Salernitana dobbiamo aspettarci nella bolgia del Maradona contro una squadra ad un passo dalla grande festa?
“Sento che l’ambiente ci crede. Sono felice che la gente si senta partecipe, il lavoro lo stiamo facendo tutti insieme. Noi ci crediamo e vogliamo competere ovunque e contro ogni avversario. Che sia in casa o in trasferta. Sono consapevole che abbiamo dei limiti, ma anche che abbiamo tanti mezzi per fare una partita di tutto rispetto. Il Napoli è forte, sono un grosso estimatore di Luciano Spalletti e l’ho detto anche prima di tornare ad allenare in Italia.
Il fatto che il Napoli aspetta solo di festeggiare può essere paradossalmente un vantaggio per la Salernitana?
“Ogni difficoltà è opportunità di crescita. Cerco di essere realista, la gara di domani può farci crescere tanto. Conosco bene Spalletti e il suo ruolo di leader e sono certo che il Napoli non sarà distratto da nulla e che farà la sua partita di livello come sempre. Parliamo di un avversario che produce gioco a ritmi alti anche se è in vantaggio di tre gol. Bisogna avere rispetto per il Napoli pur consapevoli che abbiamo le nostre potenzialità. Ma loro sono fortissimi”.
Come si ferma Oshimen?
“Non ho preparato niente di particolare, a volte difendi bene se hai maggior possesso palla. Sarebbe importante far abbassare il Napoli. E’ chiaro che se il pallone ce l’hanno loro dobbiamo essere corti e raddoppiare costantemente le marcature in blocco alto e in blocco basso mostrando coraggio e aggressività. Abbiamo caratteristiche ben precise, sappiamo che il Napoli ha giocatori determinanti e si è visto quanto loro hanno patito l’assenza del centravanti quando non ha giocato per infortunio. Io sono per prevenire: più che ingabbiare lui è necessario non fargli arrivare il pallone, pur sapendo che loro hanno capacità e soluzioni innumerevoli. Sono anche bravi a portare fuori posizione i difensori avversari, le loro decisioni individuali determinano tanto e dovremo essere bravi nella lettura preventiva delle azioni. Sperando di essere accompagnati anche da un po’ di fortuna”.
Un giorno in meno per preparare la gara con la Fiorentina, quanto è ingiusto?
“Mi sono espresso prima. Chi decide deve garantire alto livello come stanno facendo le squadre impegnate in Europa”.
Gioca Mazzocchi?
“Ha lavorato benissimo in settimana ed è un ragazzo di cuore, è sempre più vicino a scendere in campo dall’inizio. Ha esperienza, salta l’uomo, costruisce basso e regge il duello sul piano fisico. Serviva continuità negli allenamenti, la sta avendo e presto lo vedremo titolare”.
5 diffidati, ragionamenti in corso?
“Sugli esterni non abbiamo molti doppioni e da diverse settimane stiamo lavorando ad altre soluzioni come testimonia la gestione Kastanos. Lo facciamo anche per prevenire infortuni, come nel caso di Mazzocchi, e squalifiche. Da settimane siamo concentrati su questo aspetto. Voglio prevenire, non ci sono altri tipi di ragionamenti”.
Non vi condiziona dover giocare pochissimi giorni dopo contro la Fiorentina?
“Per me la gara più importante è domani. So che ci sono tre gare ravvicinate e ci penso, ma la mia mente è concentrata sul derby. La formazione prescinde da Salernitana-Fiorentina di mercoledì”
Giovedì ha coinvolto i bambini durante l’allenamento a porte aperte, che messaggio ha voluto lanciare in una settimana ricca di tensioni?
“Ho cercato di fare certi gesti in tutte le città dove ho lavorato. Tante volte non abbiamo la possibilità di lavorare a porte aperte, ma mi aspetto accada con maggiore continuità. I bambini sono le nuove generazioni, sono i tifosi del domani e amano il calcio. Portarli sul manto erboso dell’Arechi, far sognare loro di calcare quel campo e stare affianco ai propri beniamini alimenta la loro passione per la Salernitana e per la città di Salerno. Per me è una cosa da ripetere in continuazione. Ogni tanto è giusto far vedere ai tifosi e agli organi di informazione il nostro modo di allenarci. Da quando sono arrivato fino a giovedì scorso il livello di intensità di tutti i giocatori è stato equivalente, l’altro ieri invece ho visto uno step ancora più elevato. E questo conferma quanto incide il rapporto con la gente”.