All’Atalanta ci sarà mai un post Gasperini?

Gian Piero Gasperini, Atalanta

Il binomio Gasperini-Atalanta è forse tra i più convincenti dell’ultimo decennio di calcio europeo. Un binomio partito dal basso e arrivato a fare la voce grossa sia in Italia che in campo internazionale. Dal 2016 la Dea è ormai un’habitué tra l’élite del nostro calcio e il merito è sicuramente del proprio fiero condottiero, Gian Piero Gasperini. L’Atalanta in questi 8 anni è cambiata molto, senza però perdere quell’intrinseca filosofia di calcio, che ha ispirato mezza Serie A.

Ci sarà mai una nuova Atalanta? Quando Gasperini uscirà di scena chi potrebbe sostituirlo? Sono domande che a Bergamo sperano di dover rispondere il più tardi possibile, mentre sognano la qualificazione in Champions League strizzando l’occhio al trionfo europeo. Oltre alla corsa al quinto posto e al sogno Europa League, rimane vivo anche l’obiettivo Coppa Italia. I bergamaschi, infatti, tra due giorni accoglieranno la Fiorentina al Gewiss Stadium per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Servirà un’altra grande prestazione ‘gasperiniana‘ per ribaltare l’1-0 Fiorentina dell’andata, ma la Dea vuole a tutti i costi la finalissima.

Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini, Atalanta (X Atalanta) direttacalciomercato.com

Il capolavoro di Gasperini all’Atalanta

Dopo un’esperienza di tre anni con il Genoa dove, con una cavalcata incredibile culminata al sesto posto, gli fu strappata l’Europa per problemi finanziari della società, Gasperini si è ripreso tutto con gli interessi all’Atalanta. Il tecnico piemontese arriva nel giugno 2016 raccogliendo una Dea da parte destra della classifica. Nel giro di otto lunghi e meravigliosi anni, Gasperini ha trasformato una ‘provinciale‘ in una big del nostro campionato e non solo. Sin dalla prima apparizione europea nel 2017, l’Atalanta ha brillato: vittoria del girone di Europa League con Lione e Everton, salvo poi arrendersi non senza lottare ai sedicesimi contro il Borussia Dortmund (4-3 nell’aggregate). Nella stessa stagione Gasp riesce ad agguantare il settimo posto superando la Fiorentina, qualificandosi per i playoff di Europa League. L’Europa nella stagione successiva sorride meno: l’avventura si arresta con la sconfitta nella finale playoff contro il Copenaghen ai calci di rigore. In Serie A, però, l’Atalanta scrive la storia piazzandosi al terzo posto con 69 punti e 77 gol fatti (miglior attacco): la Dea, per la prima volta in assoluto, si qualifica in Champions League.

http://quxheub.cluster051.hosting.ovh.net/atalanta-anni-di-costanza-e-valorizzazione-dei-giovani-ma-0-trofei/

La prima stagione in Champions League

L’Atalanta riuscirà poi a qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta classificandosi seconda nel girone dietro al Manchester City. Proprio il tecnico dei citizens, Pep Guardiola, dopo il pareggio per 1-1 a Bergamo, incoronò la Dea dicendo: “giocare contro l’Atalanta è come andare dal dentista”. Una battuta che testimonia il grande lavoro svolto da Gasperini. Dopo i gironi, i bergamaschi battono il Valencia nel doppio incontro grazie ad un magnifico Josip Iličić (5 gol tra andata e ritorno, di cui 4 al Mestalla). L’avvento del Covid-19 fa slittare la stagione europea fino ad agosto, dove l’Atalanta affronta il PSG ai quarti in uno strano formato a gara secca: purtroppo i parigini piegano la Dea per 2-1 e volano in semifinale di Champions League. Gasperini inanella il secondo dei tre terzi posti consecutivi in campionato e torna a giocare la massima competizione europea. Per il secondo anno consecutivo passa la fase a gironi piazzandosi al secondo posto alle spalle del Liverpool, ma agli ottavi becca niente poco di meno che il Real Madrid. La Dea resiste nell’andata giocata al Gewiss Stadium, ma i blancos chiudono la pratica per 3-1 al Santiago Bernabeu. In Serie A si piazza ancora al terzo posto dopo una bagarre Champions al cardiopalma con Milan, Juventus e Napoli che vede i partenopei fuori dalla massima competizione europea.

La stagione 2021/22 come unica nota stonata: la ripartenza

L’unica nota stonata dell’era Gasperini è la stagione 2021-22: terzo nel girone di Champions League con Manchester United e Villareal, ottavo posto in campionato (primo anno senza Europa) e quarti di finale di Europa League, sconfitti dal RB Lipsia. L’Atalanta riparte rabbiosa e vogliosa di riprendersi ciò che gli spetta, con il vantaggio di non dover preparare le Coppe. La Dea concluderà, poi, la scorsa stagione al quinto posto qualificandosi per l’Europa League. Europa League che si sta trasformando in un cavalcata da sogno: dopo la vittoria del Gruppo D davanti allo Sporting, i bergamaschi vincono ancora sui portoghesi agli ottavi e avanzano beccando il Liverpool ai quarti. Data per spacciata da tutti, la Dea espugna Anfield per 0-3 e, nonostante la sconfitta per 0-1 a Bergamo, strappa il pass per le semifinali. L’ultimo ostacolo prima di Dublino è rappresentato dal Marsiglia, incrociando le dita per l’altra parte del tabellone, occupata dalla sfida tra Roma e Leverkusen, per una finale tutta italiana. In Serie A, inoltre, l’Atalanta non vuole mollare il treno Champions League: a sei giornate dal termine, con la gara da recuperare contro la Fiorentina, la Dea è al sosto posto momentaneamente a -1 (con una partita in più) dalla Roma, che occupa l’ultimo posto utile per il nuovo formato della Coppa dalle grandi orecchie.

Atalanta e finanza: la sostenibilità del progetto Dea

L’Atalanta e Gasperini sono l’esempio di come si possa arrivare a determinati risultati senza spendere e spandere milioni di euro. Nelle otto stagioni dell’ex tecnico del Genoa, i bergamaschi hanno chiuso per otto anni consecutivi il bilancio in positivo. Questo, aggiunto al progetto di adeguamento e rinnovamento del Gewiss Stadium, è la dimostrazione dell’incredibile sostenibilità del progetto Dea. Dal suo arrivo nel 2016, inoltre, Gasperini ha triplicato il fatturato Atalanta, svolgendo un lavoro di valorizzazione dei calciatori con pochi eguali. L’Atalanta non ha mai speso più di quanto incassa, riuscendo a far schizzare in alto i valori dei propri giocatori sostituendoli egregiamente. Questo è sicuramente grande motivo di vanto per la famiglia Percassi, che tanto deve alla gestione Gasperini.

Ci sarà mai una nuova Atalanta?

Mentre il popolo bergamasco si gode la sua Atalanta targata Gasperini, una domanda inizia ad aleggiare in quel di Bergamo: cosa fare per il post Gasperini? Il tecnico piemontese ha un contratto in scadenza a giugno 2025, ma tutto sembra convergere verso il rinnovo fino al 2027. E’ bene precisare che, alla veneranda età di 66 anni, Gasperini non potrà essere l’allenatore dell’Atalanta per sempre. Tra la grande schiera di propri seguaci, tra cui Jurić, Tudor e Palladino, proprio l’attuale tecnico del Monza potrebbe essere il profilo giusto. Idee, dettami e schemi provengono proprio da Gasperini, sebbene lo stesso Palladino ha dato dimostrazione di poter cambiare dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1. Ma sappiamo bene come nel calcio odierno i numeri sulle lavagne tattiche non rispecchiano poi quelli che sono i movimenti in campo. Da quando è al Monza, Palladino ha valorizzato i propri calciatori portandoli ad uno step successivo, proprio come Gasp ha fatto con la sua Atalanta. Sappiamo quanto ambizioso sia il progetto dei brianzoli, ma forse per Palladino è arrivato il momento di fare quel passo in avanti. Chissà che, in futuro, non possa essere il nuovo allenatore della Dea.

 

Volete rimanere aggiornati sul mondo del calcio?

Se volete restare aggiornati su tutto il mondo del calcio, rimanete sintonizzati sul nostro sito e sulla nostra pagina Instagram @direttacalciomercato!

Fonte foto: X Atalanta

Leggi anche