La Fiorentina vive uno dei peggiori inizi di stagione dell’era Commisso: pochi gol, poche idee e una classifica che preoccupa. L’attacco è sterile e i numeri offensivi raccontano di una squadra in evidente difficoltà.
L’inizio di stagione della Fiorentina è tra i più difficili dell’era Commisso. I numeri parlano chiaro e raccontano di una squadra in crisi d’identità e di risultati. La posizione in classifica è la conseguenza diretta di una serie di problemi che si sono accumulati giornata dopo giornata, a partire da un attacco che non riesce a trovare la via del gol.
Con appena 5 reti segnate, la Viola si colloca nelle ultime posizioni della Serie A per produttività offensiva. Peggio hanno fatto soltanto Verona (2 gol), Pisa (3), Parma (3) e Genoa (3). Il problema, però, non riguarda solo la finalizzazione: anche la costruzione delle occasioni lascia molto a desiderare. I dati sui tiri nello specchio sono impietosi — appena 15 conclusioni indirizzate verso la porta — meglio solo del Pisa, fermo a 14.
Fiorentina, statistica dei tiri in porta da horror: peggio di Lecce e Cremonese
La distanza dalle prime della classe è abissale: basti pensare che il Napoli ha già collezionato 42 tiri nello specchio, quasi il triplo della formazione viola. Squadre con ambizioni ben più modeste come Lecce (19) o Cremonese (20) riescono a rendersi più pericolose.
La Fiorentina appare bloccata mentalmente e tatticamente. Il gioco è prevedibile, il ritmo lento, la manovra spesso sterile. La mancanza di un centravanti capace di incidere amplifica la crisi. Servono idee nuove e una reazione immediata: senza una svolta sotto porta, il rischio è di trasformare una partenza complicata in un campionato anonimo.