Il tecnico ex Lipsia, ora CT dell’Austria, sembra essere più di un’idea per la panchina del Bayern Monaco. Il contatto tra le parti c’è stato, come confermato dal diretto interessato. Ma cosa potrebbe dare Rangnick ai bavaresi?
Ralf Rangnick ha indubbiamente cambiato il modo di intendere il calcio in Germania. Tanti gli allenatori che hanno tratto ispirazione dal suo ”gegenpressing”, solido caposaldo di un’idea di gioco chiara, veloce e aggressiva. Basti pensare per esempio a Jurgen Klopp e a Nagelsmann, ma anche a Tuchel (che potrebbe sostituire proprio al Bayern Monaco): tutti sono passati da lui, e forse non è un caso che al giorno d’oggi siano tra i migliori teorici del pallone.

La storia di Rangnick: il Lipsia e quel flirt con il Milan. Ora arriva il Bayern?
Ralf Rangnick, dietro di sé, ha una carriera trentennale, da vero uomo di calcio. Navigato sì, non ”arrivato”: ancora oggi ispira, ancora oggi attrae. Ora allena la nazionale austriaca, che ha ben condotto agli Europei. Ma Rangnick è stato ed è ancora più di un semplice allenatore: ha scoperto lui, infatti, giocatori come Haaland e Kimmich. Ha costruito realtà solide partendo da zero: emblematico il ”modello Lipsia”. E, in passato, è stato molto vicino alla panchina del Milan, prima della riconferma di Stefano Pioli. L’ultima esperienza su una panchina di club, datata 2021-22 al Manchester United, si è conclusa anzitempo: si dice, però, che abbia proposto alla società gli acquisti di Vlahovic e dello stesso Haaland, acquisti che avrebbero potuto sicuramente cambiare le sorti dei Red Devils.
Ora, i contatti con il Bayern Monaco, che vorrebbe affidare al suo calcio aggressivo le chiavi di un nuovo ciclo. Chissà, magari anche con un ruolo nei ranghi dirigenziali del club, con l’obiettivo di programmarne il futuro sul lungo termine. Intanto, Rangnick non nega l’interesse dei bavaresi e, anzi, lo conferma con le seguenti dichiarazioni:
”Il Bayern Monaco mi ha contattato e ne ho informato anche l’ÖFB. Abbiamo un rapporto di grande fiducia. La mia attenzione è rivolta alla nazionale austriaca. Siamo completamente concentrati sugli Europei. Mi sento molto a mio agio qui. Al momento non vi è motivo di affrontare l’argomento in modo intensivo e specifico. Mi chiedo soltanto: posso fare la differenza? C’è la possibilità di sviluppare una squadra e avere successo? Questo è ciò che mi spinge. Quando questo non mi motiverà più, sarà ora di andare in pensione”.
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L’idea di gioco e la ”regola degli 8 secondi”
Il suo calcio divenne oggetto di discussione tra gli esperti già ai tempi dell’Ulm (anno 1997), sotto la sua guida ritornato prima in Zweite Liga e poi a lottare addirittura per la massima serie. E’ lì che il suo pensiero ha preso forma, facendosi riconoscere come un vero e proprio “maestro” (o meglio, ”professore”) per la sua estrema intelligenza e i suoi metodi di lavoro scrupolosi e mirati. Rangnick ha ispirato per primo il gegenpressing, ovvero la riaggressione immediata dell’avversario una volta perso il pallone. Riconquista (con conseguente transizione offensiva) che, nella sua idea, deve avvenire in otto secondi: non di più, non di meno. Un’arma tattica efficace in entrambe le metà campo, la cui applicazione richiede un lavoro fisico e mentale duro e intenso per reggerne i ritmi. La preparazione atletica, in tal senso, gioca un ruolo fondamentale.
Il modulo di base, invece, è il 4-2-3-1, che può variare in 4-2-2-2, 3-1-4-2 e 4-4-2. Flessibilità e soluzioni dunque per reinventare il Bayern Monaco, che adesso aspetta solo sviluppi nei contatti con il diretto interessato.
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Fonte immagine: X Austria