Il Chelsea, nonostante gli ingenti investimenti delle ultime tre sessioni di mercato, si trova in una fase di crisi evidente. A esprimere le preoccupazioni e le critiche è John Obi Mikel, ex centrocampista della squadra, che cerca di analizzare le ragioni dietro le continue battute d’arresto della formazione di Pochettino.
La Crisi del Chelsea: Le Dure Critiche di John Obi Mikel
“Non c’è identità, non si capisce come la squadra vuole giocare”, ha dichiarato Mikel, evidenziando una mancanza fondamentale nel modus operandi del Chelsea. La questione dell’identità tattica sembra essere uno dei punti centrali della critica di Mikel, suggerendo che la squadra stia navigando in acque agitate senza una direzione chiara.
Mikel pone una domanda chiave: “Possiamo ancora dire che è in atto un processo di ricostruzione?” La sua espressione riflette un senso di urgenza, sottolineando che il tempo per un processo di costruzione paziente sta scadendo e che è ora di iniziare a vincere partite in modo più consistente.
Una delle critiche più severe riguarda la mancanza di leadership in campo. Mikel osserva che durante la recente partita contro l’Everton non è stato individuato alcun leader, nessuno che si facesse avanti e sollecitasse i compagni a un livello più elevato di impegno e prestazione. La mancanza di figure come Didier Drogba, John Terry e Frank Lampard, che erano noti per agire come catalizzatori in situazioni difficili, è un vuoto evidente secondo l’ex centrocampista.
Le osservazioni di Mikel si estendono anche all’allenatore, sottolineando la mancanza di un approccio deciso e incisivo da parte di Pochettino. Mikel evidenzia la mancanza di interventi duri e ispiratori da parte dell’allenatore, affermando: “Guardo l’allenatore, non l’ho visto mai sgridare uno dei giocatori e dire: ‘Fai il tuo fottuto lavoro, svegliati, così vinciamo la partita’”.
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Non ho mai visto un sacco di soldi fare gol, diceva Johan Cruijff
Il Chelsea, tra mercato estivo e quello invernale, è arrivato a spendere 689 milioni di euro.
Un investimento massiccio che ha visto il club acquistare due giocatori a cifre superiori ai 100 milioni di euro ciascuno: Enzo Fernandez è stato il primo, con un costo di 121 milioni, seguito da Caicedo il 14 agosto per la considerevole cifra di 133 milioni.
Nonostante questa spesa vertiginosa, l’allenatore attuale dei Blues, Pochettino, continua a sottolineare la necessità di ulteriori movimenti sul mercato. La domanda che sorge spontanea è: può uno sperpero di risorse finanziarie così massiccio risolvere i problemi di una squadra? Può il continuare ad aquistare nomi “caldi” l’unica possibilità per uscire dal baratro?
La risposta sembra indirizzarsi verso una riflessione più ampia, suggerendo che dietro alle sfide del Chelsea possano celarsi non solo problematiche tecniche e tattiche, ma anche questioni umane. Il calcio, infatti, è uno sport dove l’aspetto umano, la motivazione e l’impegno giocano un ruolo cruciale. Anche i migliori giocatori, quando privi di entusiasmo e dedizione, possono faticare a esprimere il loro pieno potenziale. Il successo in campo non può essere garantito solo attraverso investimenti finanziari, ma richiede anche una costruzione oculata e una gestione efficace delle risorse umane. E questo Pochettino sotto sotto lo sa.
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