Come la Serie A è diventata una Farmer League

Il termine e la Ligue 1

L’inglesismo “Farmer League” è utilizzato per indicare quei campionati in cui diversi calciatori arrivano per crescere, per poi spiccare il volo verso leghe più competitive come la Premier League. Nell’ultimo decennio la Ligue 1 fu spesso considerata una Farmer League all’interno dei top 5 campionati (Premier League, Bundesliga, LaLiga, Serie A e Ligue 1), per via della massiccia “migrazione” di giovani talenti dall’altra parte della Manica, in Inghilterra. Martial, Hazard, Kantè, Mahrez e Lacazette sono tutti calciatori che, nelle ultime stagioni, dalla Ligue 1 hanno immediatamente accettato le avance della Premier League.

La Serie A

Sono ovviamente lontani i tempi in cui il campionato del Bel Paese era la lega più competitiva in Europa, con i calciatori più forti dell’epoca e con la primazia nelle coppe europee. Qualsiasi calciatore voleva giocare e competere per la Serie A, tra cui il trio olandese rossonero Seedorf, Gullit e Rijkaard tra fine anni ’80-inizio ’90, il talento cristallino di Zidane a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, la classe brasiliana di Kaka e Ronaldinho. Dopo il ritiro e l’abbandono di calciatori come quelli indicati, la Serie A tra post triplete interista e il 2015 ha vissuto un’epoca buia. All’interno della lega spiccavano, comunque, calciatori dei primi Milan di Allegri, tra cui Ibrahimovic, Robinho e Thiago Silva. L’Inter dopo l’impresa del triplete fu costretta a svecchiare una rosa molto in là con l’età, attuando un ricambio generazionale non ottimale.

La Juventus

La competitività iniziò a risentirne per un biennio (2009-10/2010-11). Nella stagione 2011-12 la Juventus di Conte riuscì a sbaragliare la potenza del Milan e vincere il primo dei nove scudetti di fila nel 2012. Quella Juventus non era una rosa piena di fuoriclasse assoluti, fatta eccezione per Buffon, Pirlo e Del Piero. Da lì a poco i bianconeri si impadronirono del campionato stra vincendo ogni anno per 9 di fila, senza che nessun competitors riuscisse a colmare il gap, arrivando a giocarsi anche due finali di Champions nel 2015 e nel 2017. Negli anni la dirigenza della vecchia signora costruì una squadra piena di talenti e fuoriclasse, tra cui: Tevez, Vidal, Pogba, Dybala, Higuain, Dani Alves, Pjanic, Khedira. Con le due finali europee e la competitività del Napoli negli ultimi scudetti, fecero ben sperare per il futuro della Serie A.

Il biennio 2019-2021

Dal 2019 inizia la seconda ondata negativa del nuovo millennio, nonostante l’arrivo di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus. I bianconeri continuano ad essere una schiacciasassi in campionato, ma non riescono a fare lo step successivo in Europa, nemmeno con il fuoriclasse portoghese, inanellando una serie di brutte figure tra Ajax, Lione, Porto e Villareal. Faticano anche le altre italiane in Europa: nel 2019 Inter e Napoli arrivano terze nel girone di Champions,  venendo poi eliminate ai quarti di Europa League da Francoforte e Arsenal, la Roma viene eliminata dal Porto agli ottavi. L’anno successivo, dopo l’eliminazione (ancora) ai gironi, l’Inter approda e gioca l’Europa League. Nel complesso fa un grande cammino battendo Ludogorets, Getafe, B. Leverkusen e Shakhtar, arrendendosi al solo Siviglia in finale.

2022-and counting

Nel 2022, però, la Roma riesce a riportare in Italia un titolo europeo dopo il triplete nerazzurro del 2010, vincendo la prima edizione della Conference League.

Nell’ultimissima stagione appena conclusa la Serie A sembrava aver ritrovato il barlume della speranza. Una fantastica campagna europea in tutte le competizioni, portando un’italiana in ognuna delle tre finali. La prima a cadere è la Roma che, anche passando in vantaggio, si fa rimontare dal Siviglia nella Finale di Europa League finita ai rigori. La Fiorentina di Italiano risponde immediatamente al gol dello svantaggio firmato da Benrahma, ma al 90esimo Bowen regala la seconda edizione della Conference League agli hammers del West Ham. Ad Istanbul l’Inter riesce a tener botta contro un Manchester City non in palla, ma alla fine deve arrendersi al gol di Rodri e alla sfortuna targata Lukaku.

Conclusioni

Oltre alla competitività delle italiane in Europa e nel campionato, le ultime sfide passano per appeal della lega e per i soldi. La Premier League è il sogno di qualsiasi calciatore, per livello della lega e per la quantità sconsiderata di denaro che girano nella Nazione dei tre leoni. Sandro Tonali è l’ultimissimo esempio: da sempre affezionato ai rossoneri che, dopo la prima stagione sottotono, decidono ugualmente di riscattarlo dal Brescia e di puntarci. Adesso come adesso i nostri migliori calciatori, italiani e non, restano nel nostro campionato per massimo 3 stagioni, crescono, migliorano e spiccano il volo verso altri lidi.

 

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