Chi è Daniel Peretz? Portiere 23enne del Maccabi Tel Aviv che si è messo in mostra nell’Europeo U21, dove ha mantenuto inviolata la porta 2 volte, ha subito 6 gol e parato 3 rigori, 2 contro la Germania e 1 ai rigori contro la Georgia.
I numeri della scorsa stagione:
L’estremo difensore giudeo ha dimostrato di essere un eccellente pararigori nel corso nella sua carriera, ben 8 neutralizzati su 17 affrontati. In media, uno su due parato. Grazie alla sue qualità è riuscito a trascinare la propria nazionale al terzo posto, battuti per 0-3 in semifinale solamente dall’Inghilterra, poi campione della competizione.
Il giudeo, in possesso di un passaporto tedesco, la scorsa stagione ha totalizzato 20 clean sheet e 22 gol subiti in 35 partite di campionato, un vero e proprio muro.
Nella stagione attuale in 4 partite di qualificazione di Conference League, ha subito solo 1 gol, 3 reti inviolate per il resto.
Parliamo di numeri da Top del reparto, ma andiamo con calma.
La carriera fino ad adesso:
Dal 2006 (quindi dai 6 anni d’età) è entrato a far parte del settore giovanile dei gialli, nella stagione 2019-2020 viene ceduto in seconda divisione Israeliana, dove non solo trova spazio da titolare ma realizza anche 2 reti, entrambe dal dischetto.
Dalla stagione 2021 diventa finalmente un titolare e, dopo solo 2 anni, un club europeo (non uno qualsiasi tra l’altro ma il Bayern Monaco), è vicino ad acquistarlo.
Tra tanti profili, perché proprio Daniel Peretz?
I “Die Roten“, dopo la cessione per 6 milioni di euro all’Inter di Sommer erano interessati a 3 profili: Kepa (poi trasferitosi al Real Madrid), Rulli (che a causa di una lussazione alla spalla non arriverà) e Ortega (rifiutato dal City. De Gea invece non interessa ai tedeschi).
L’unica soluzione, dunque, è quella che porta a Daniel Peretz, il miglior colpo in prospettiva che si potesse fare attualmente.
2 milioni di euro cash, più vari bonus che verranno pagati con il tempo.
Caratteristiche tecniche e fisiche:
Peretz è un portiere alto 187cm, dotato di riflessi, reattività e agilità fuori dal comune.
Ha uno stile di parata molto acrobatico, cosa che rende felici i fotografi e i giornalisti, ma ciò non vuol dire che sia più o meno efficace, è solo una caratteristica stilistica.
Domina l’area piccola. Non è un colosso per essere un portiere, ma ciò non lo fa notare, grazie al suo eccellente posizionamento e ai suoi tuffi.
Bene nelle uscite basse, a volte sembra essere quasi disordinato, ma questo perché la linea difensiva del Maccabi è molto alta (o spesso non marca alla perfezione) e quindi deve muoversi molto per non lasciare scoperta la porta.
Blocca spesso la palla, trasmette molta sicurezza, ha personalità e come detto in precedenza è un formidabile paragori.
Attualmente parte dietro a Ulreich, ma probabilmente più per una questione d’ambientamento al calcio europeo che per una questione di qualità individuale.
In futuro, in base a come si allenerà, potrà anche permettersi qualche presenza da titolare e dovrà approfittare delle occasioni, con Neuer che dovrebbe tornare nel 2024.
L’esperienza da panchinaro l’ha già vissuta l’estremo difensore giudeo, quindi chissà che non riesca nuovamente a conquistarsi un posto da titolare.
L’israele sta diventando sempre più una nazione competitiva, basti pensare ai giocatori: Manor Solomon, Liel Abada, Oscar Gloukh, Anan Khalaili, Maor Yashilirmak e, infine, il protagonista di questo articolo.
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