Negli anni il calcio è stato capace di regalare infinite ed infinite storie di “favole”.
Una favola racconta storie stupende,che fanno innamorare tutti,dai bambini fino ai loro nonni ed allora sedetevi comodi che vi racconto la favola di Euro92.
LE QUALIFICAZIONI
La prima grande tappa di questa storia è a Copenaghen,precisamente il 10 ottobre del 1990 dove si gioca Danimarca-Isole Faroe, gara valida per la prima giornata delle qualificazioni agli europei del 1992, la Danimarca vince agilmente.
Il girone si concluderà l’anno dopo con un verdetto terribilmente amaro per i danesi,13 punti e 2º posto dietro la Jugoslavia, la classifica parla chiaro, in Svezia ci vanno gli Slavi.
LA SVOLTA
È il 1 giugno 1992,il caldo inizia a farsi sentire e le squadre sono già in ritiro in Svezia dato che mancano solamente 10 giorni all’inizio della competizione, alla sede del ritiro della Jugoslavia però arriva un Fax da parte della Uefa che cambierà la storia recente del calcio, La nazionale è esclusa da ogni competizione con effetto immediato, compresi gli europei che stavano per cominciare,questo vuol dire che sarà ripescata la squadra arrivata seconda nel girone delle qualificazioni della Jugoslavia,ovvero proprio la Danimarca.
Come sempre nel calcio ci sono i due lati della medaglia, mentre la Jugoslavia era in lacrime disperata per non poter giocare questa tanto ambita competizione,il popolo danese scoppiò di gioia, Richard Møller Nielsen è chiamato a stilare una lista di convocati per questa competizione, non con pochi problemi dato che la sua immagine non è ben vista in Danimarca sopratutto per via dei fratelli Laudrup che avevano lasciato la nazionale durante le qualificazioni. Le due grandi stelle sono Peter Schmeichel, portierone del Manchester United e Brain Laudrup, stella estrosa del Bayern Monaco che a differenza del fratello accetta la chiamata del CT.
IL CAMMINO
L’11 giugno inizia la competizione per gli uomini di Nielsen che fermano l’inghilterra sullo 0-0 e mantengono accese le speranze per quella che sarebbe una clamorosa qualificazione, tre giorni più tardi però è Tomas Brolin,attancante svedese, a cercare di guastare i piani dei danesi, un suo gol vale sancisce il risultato di 1-0.
La situazione ora è critica, per accedere alle semifinali c’è bisogno di battere la Francia e sperare che la Svezia faccia lo stesso, l’impossibile accade, il tutto con un pizzico di romanticitá perché succede tutto dall 88’ in poi.
In semifinale c’è l’Olanda campione in carica. Møller Nielsen capisce di avere tanti buoni giocatori ma non un gruppo: una gita al fast food tra ultima dei gironi e semifinale compatta l’ambiente.
Laudrup incanta giocando una partita eccezionale e servendo due assist. Rijkaard pareggia a quattro minuti dalla fine sul 2-2 mandando il match ai rigori. Danesi perfetti. Ancora di più Peter Schmeichel che para su Marco Van Basten.
LA FINALE CONTRO LA GERMANIA
Finisce addirittura 2-0. La storia porta la firma di Jensen e Kim Vilfort, altra storia nella storia: prima e dopo le partite tornava in patria per assistere la figlia Line malata di leucemia, e che morì sei settimane dopo la fine degli Europei.