Intervistato da Tuttomercatoweb.com al festival dello sport di Trento, Daniele De Rossi ha parlato del mestiere di allenatore e del rapporto con i giovani. Queste le sue parole:
“Noi allenatori siamo figli di una convinzione vecchia perché si pensa che magari il calciatore esperto può aiutare nei momenti difficili. Mi sono reso conto che non è così, i giovani ti danno tanto e sono delle spugne nell’apprendere. Ho avuto l’esempio di mio padre che ha allenato i giovani e li ha cresciuti per più di 30 anni. Io non ho voluto seguirlo perché la mia idea e ambizione è allenare i grandi e le due cose non sono compatibili. Ma i giovani sono il futuro e hanno bisogno di esempi puliti come può essere Roberto Baggio che ho sentito parlare benissimo. All’estero giocano i 2005, i 2006. Noi siamo convinti di affidarci a calciatori così giovani? Non lo so, credo che noi per primi dobbiamo fare questo passo in avanti. Da parte del club serve organizzazione e scouting nel prendere quelli bravi”.
De Rossi ha poi aggiunto sul caso calcio-scommesse:
“Impossibile rimanere impermeabili. Puoi cercare di fare gruppo intorno agli atleti coinvolti, rimanendo concentrati sull’obiettivo sportivo e calcistico. Poi c’è tutto quello che va fatto dietro le quinte, dai genitori agli educatori. Per arrivare pronti per non cadere in errori che poi coinvolgono ragazzi stupendi. Spero che l’Italia martedì faccia bene e spero di portare fortuna”.
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Fonte foto: X – Azzurri