Di Maria ha concesso un’intervista a ESPN, dove ha parlato del suo futuro dopo l’addio al calcio. Ecco le sue parole.
Angel Di Maria ha già deciso il suo futuro. Il calciatore argentino, tornato in estate al Rosario Central, squadra che lo ha cresciuto, è stato fin da subito protagonista nella Liga Professional, tanto da vincere il premio di miglior giocatore. Oltre al proprio futuro, Di Maria ha anche citato il suo amico, nonché ex compagno alla Juventus, Leandro Paredes, oggi in forza al Boca Juniors. Di seguito le sue parole a ESPN.
Di Maria: “Allenare la nazionale sarebbe un sogno”
Quali sono i tuoi obiettivi oggi?
“Diventare campione con il Central. Ecco perché sono tornato . Il mio desiderio è diventare campione con il Central. Non sono tornato per ritirarmi, sono tornato per vincere. Spero che sia quest’anno, o se rimango un altro anno, sarà l’anno prossimo. Non sono venuto qui per ritirarmi, ma questo sarà il mio ultimo club ” .
Di María allenatore del Boca?
“Se n’è già parlato anche con Paredes. Alleneremo il Central una volta e il Boca una volta. Se ci riusciremo… E anche la nazionale sarebbe fantastica. L’ho visto. Ho visto quanto Scaloni, Aimar e lo staff tecnico si divertono. Ci proveremo. Sono più vecchio di Paredes, ma nel periodo che precede il suo ritiro, valuterò la possibilità. Siamo molto amici. È come un fratello minore per me e le nostre famiglie sono molto unite. Ci piacerebbe molto. È difficile, ma ne abbiamo parlato molte volte. Vedremo quando sarà il momento. Le mie squadre giocheranno con il 4-3-3 e a Lea piace questo modulo. Non abbiamo ancora discusso se qualcun altro entrerà a far parte dello staff tecnico”.
Di Maria sulle minacce di morte: “Mi sono sentito insicuro e ho preferito aspettare”
Chi è l’allenatore a cui sei più legato?
“Ángel Tulio Zof mi ha dato una possibilità quando nessuno credeva in me. È una lezione per i nostri figli. Bisogna sempre dare una mano. Se non mi avesse tirato su dal basso, tutto quello che è successo non sarebbe successo”.
Sul tuo ritorno al Rosario mancato nel 2024?
“Hai una famiglia, devi prendere decisioni in circostanze difficili, come è successo a me. Il motivo per cui non sono tornato è perché erano successe cose che mi facevano sentire insicuro, sia per me che per la mia famiglia. C’erano molte cose dietro che non tornavano, quindi ho preso quella decisione, e si è diffusa la notizia che non sarei tornato. La gente è emozionata e impaziente di rivederti, di vederti tornare dopo così tante esperienze vissute all’estero”. Il calciatore, appena si era sentito vociferare di un possibile ritorno, nel 2024, aveva ricevuto delle minacce, che impedirono, in quel momento, il ritorno in patria.




