Nella sconfitta della Fiorentina sul campo del Sassuolo non è passato inosservata la ‘lite’ poco prima del calcio di rigore assegnato ai viola. Ecco la ricostruzione del caso e le parole in merito di Gudmundsson.
È sempre più ultima in classifica la Fiorentina di Paolo Vanoli, che dopo la cocente sconfitta di ieri sul campo del Sassuolo inizia a temere seriamente una retrocessione in Serie B che avrebbe dell’assurdo. Nel match di ieri, terminato con il risultato di 3-1 per i neroverdi, ha fatto molto parlare ciò che è successo prima del rigore del momentaneo vantaggio viola: sul dischetto, infatti, non si è presentato il solito Gudmundsson – rigorista designato – ma Kean e Mandragora. Alla fine, al termine di attimi accesi durante cui intervengono anche Ranieri e Fagioli intenzionati a calmare gli animi, dal dischetto va il centrocampista, che segna.
Fiorentina, Gudmundsson: “Non litigo con un compagno davanti a uno stadio pieno”
La domanda che sorge spontanea è una: perché Gudmundsson – che in carriera ha sbagliato 3 rigori su 26 – non si è presentato dagli 11 metri? Vanoli ieri in conferenza stampa ha svelato: “Il rigorista era Gudmundsson ma non l’ha voluto calciare. Il secondo era Mandragora, e Kean da attaccante che in questo periodo non fa gol voleva calciarlo, ma il problema non è quello…”.
Tuttavia, la verità è arrivata dal giocatore stesso, che tramite un commento su Instagram ha chiarito: “Non ho mai e non rifiuterò mai di prendere un rigore, ho sempre tirato i rigori per il club senza problemi. Ieri un altro giocatore ha preso la palla e voleva prendere il rigore e io non sono quel tipo di persona che litiga con il mio compagno di squadra davanti allo stadio pieno”.




