Croazia e Balcani. Per parlarne, è necessario tornare indietro nel tempo, di preciso ai tempi della Jugoslavia.
Jugoslavia, il Brasile d’Europa:
La Jugoslavia era considerata come “il Brasile d’Ruropa”; grazie all’abilità di palleggio, alla tecnica individuale e all’organizzazione collettiva.
Non hanno mai vinto un titolo ufficiale, però si sono classificati 2 volte secondi agli europei e 2 volte quarti ai mondiali.
Calciatori più importanti:
Dragan Džajić:
Ala sinistra con un gran talento naturale e che ha ottenuto il terzo posto al pallone d’oro nel 1968, anno in cui è stato premiato come vicecampione d’Europa dopo la sconfitta in finale contro l’Italia.
Anche Pelé ha riconosciuto le sue importanti doti. In un’intervista affermò: “Sono quasi dispiaciuto che non sia un brasiliano, perché non ho mai visto un calciatore così naturale.”
Dragan Stojković:
centrocampista e attaccante che ha vinto una Champions con il Marsiglia, contro il Milan.
Dejan Savićević:
centrocampista e attaccante che ha vinto la coppa dalle grandi orecchie 2 volte, con la Stella Rossa nel 1991 e con il Milan nel 1994.
Stjepan Bobek:
Attaccante degli anni 50 con 403 reti segnate in 468 partite, tra cui 38 gol in 63 presenze con la Jugoslavia, che lo rendono il miglior marcatore di sempre della nazionale. Senza dimenticare Boban, Mihajlović, Bokšic e tantissimi altri.
Dopo la dissoluzione della Jugoslavia:
Dopo la morte di Tito nel 1980 e la dissoluzione della Jugoslavia nel 1992 si avranno le guerre Jugoslave, le quali raccontano il duro percorso che hanno dovuto attraversare nazioni come Croazia, Serbia, Bosnia, Slovenia, Macedonia e Kosovo. Il calcio è stata una distrazione per questa gente.
Certo, i danni sono irreparabili, però per molti è stata una via d’uscita da una realtà triste e difficile come la guerra. Lo spirito combattivo di queste nazioni lo si trova nell’aggressività e la voglia di vincere di tutti i calciatori provenienti dai Balcani.
I calciatori Balcani di maggior rilevanza:
In Serie A e in giro per l’europa ne abbiamo tantissimi di giocatori provenienti da quest’area geografica: Milinković-Savić, Pjanić, Džeko, Brozović, Manōlas, Kolarov, Handanovič, Milenković, Ilicic, Oblak, Rrahmani, Elmas, Vlahovic, ecc…
Ma è la Croazia quella che sforna più giocatori di tutti: Livakovic, Subašić, Gvardiol, Lovren, Josip Šutalo, Brozović, Kovačić, Modrić, Rakitić, Perišić, Pašalić, Majer, Vlašić, Sučić, Mandžukić, Kramarić, ecc…
Una gran quantità di talenti, specialmente per un paese di quasi 4 milioni di abitanti. Non sono presenti stati europei in grado di esportare così tanti calciatori professionisti.
La differenza tra la Croazia e gli altri paesi:
Non è frutto della casualità tutto ciò. Cos’ha in più questa nazione rispetto alla Romania? (Per esempio).
Entrambi i campionati sono poveri, le nazioni sono piccole e con molti problemi, però i Kockasti possono vantare il settore giovanile della Dinamo Zagabria e dell’Hajduk Spalato.
L’unico modo per guadagnare soldi per le squadre è quello di coltivare talenti e venderli all’estero.
Una serie di nomi sono già stati scritti in precedenza, dunque è inutile ripetere quanto già detto.
Dinamo Zagabria, un modello vincente:
La Dinamo è anni luce avanti rispetto alle proprie rivali, ha trovato la soluzione perfetta per sopravvivere nel sistema.
Anche quando non scovano loro i giovani, state certi che prima o poi saranno di loro proprietà.
L’esempio più recente è Mauro Perković, difensore centrale 19enne molto interessante, arrivato la scorsa sessione di mercato, in prestito semestrale dall’Istra.
Il risultato di tutto questo? Che su 32 edizioni di campionato, 24 volte il titolo è stato alzato dai Blues di Zagabria, tra cui 16 vinti nelle ultime 17 edizioni.
L’Hajduk Split:
“I Bili” sono la squadra che hanno messo più in difficoltà I rivali della Dinamo, con 6 campionati vinti e altri giocatori che gli hanno permesso di incassare delle ottime cifre:
Vlaŝić 11 milioni, Kalinić 9 milioni, Biuk 6,5 milioni, Bradarić 6,5 milioni e Palaverso 6,3 milioni), buone cifre ma certamente non come quelle dei loro rivali.
Vi lasciamo una lista dei giocatori più promettenti di questa nazione:
Dominik Kotarski:
Portiere 23enne del Paok, Ex Dinamo Zagabria e Ajax. In campionato 34 match disputati, 30 gol subiti e 16 reti inviolate.
Luka Vušković:
16enne che ha trovato spazio con L’Hajduk questa stagione. In 14 partite disputate in HNL Juniori, ha segnato 6 gol, da difensore centrale. Il Psg ha anche presentato un’offerta di 10 milioni di euro a novembre, ma rimarrà in patria ancora per un po’ di tempo.
Ljubo Puljic:
Altro difensore. 16 anni, ha già disputato delle partite con la Croazia U17 e che giocava nel Osijek U17. Sì è trasferito al Bayern Monaco per poco meno di 3 milioni di euro, battendo la concorrenza di Barcellona, Juventus e Borussia Dortmund.
Lovro Zvonarek:
comprato dal Bayern Monaco per 1,8 milioni e che a 17 anni non solo è il più precoce ad aver segnato in HNL, a 16 anni e 14 giorni, ma è diventato anche il capitano più giovane d’Europa a 16 anni e 351 giorni. Vengono già fatti paragoni con Modrić (purtroppo).
Gabriel Vidović:
Di proprietà del Bayern Monaco, in prestito al Vitesse. Ala sinistra che ha segnato 4 gol in 25 partite.
Roko Šimić:
Attaccante di proprietà del Salisburgo in prestito semestrale allo Zurigo, con cui ha segnato 4 gol in 16 presenze.
Marin Ljubičić:
Attaccante classe 2002 del Lask. Ex Hajduk Spalato, ha segnato 6 gol nelle prime 3 partite di Bundesliga Austriaca, battendo il precedente record di Erling Haaland, con 6 gol in 4 partite. Marin, Nelle 25 partite successive ha segnato 6 gol, gli stessi realizzati all’inizio della stagione.
I vatreni non sono arrivati per caso al secondo e al terzo posto negli ultimi 2 mondiali, un motivo ci sarà, no? Erano forti in passato, lo sono adesso e chissà cosa ci spetta il futuro, ma sembra decisamente promettente anche quello. Non ci resta che osservare e chissà, prendere anche ispirazione.