Il calcio nelle isole Far Øer
Il successo è un termine che viene quasi sempre associato, almeno sportivamente parlando, ad un trofeo, ad un titolo, alla vittoria di qualcosa di davvero importante.
Non è sempre così anzi, il successo è il raggiungimento dei nostri obiettivi iniziali che possono essere anche superati.
Un successo è qualcosa di gratificante, qualcosa su cui puoi vantarti e sfoggiare con grande onore e privilegio.
Certo, il trofeo è uno degli orifiammi più significativi del successo ma non è tutto.
La situazione calcistica delle piccole isole Far Øer si basa proprio su questo concetto, porsi dei limiti sempre più difficili col passare del tempo.
1396 chilometri quadrati, poco più di 50mila abitanti sommersi dallo sconfinato oceano e dalla natura mozzafiato,un posto irenico ed idilliaco allo stesso tempo.
Pensate che il calcio è arrivato prima nelle isole Far Øer che in Italia, difatti il primo club dell’arcipelago scandinavo è stato il Tvorojar, oggi conosciuto come TB Tovorji, nel 1892.
Il Genoa invece, che è il club italiano più antico è stato fondato l’anno successivo.
Possiamo quindi dedurre che il calcio qua è comunque una grande valvola di sfogo e nasce già da tempo piuttosto remoti.
Campionato e squadre
Il campionato nasce ufficialmente nel 1942 ma 2 anni più tardi venne interrotto per via della seconda guerra mondiale.
Ed è proprio qua che il calcio nel Far Øer ha acquisito maggior popolarità, difatti nelle isole erano presenti diversi soldati inglesi che hanno svelato qualche segreto sullo sport più influente al mondo.
Nel piccolo territorio scandinavo è presente un derby, quello di Torshavn, il “Derby della capitale”.
Ancora una volta è un derby acceso dalle diverse classi sociali dei tifosi di entrambe le franchigie.
L’HB Torshavn fu fondato dal sindaco della città e, quindi, la società è sempre stata riconosciuta come élite del calcio nelle isole Far Øer.
Il B36 Torshavn, invece, è stato fondato dalla classe operaia della città.
Lo stadio più grande delle isole Far Øer è il Tórsvøllur che ha una capacità di 5500 posti.
Questo è lo stadio della nazionale nonché casa delle due compagini della capitale che abbiamo citato in precedenza.
Nella cittadina di Eioi, sorge l’EB Streymur, club che nel 2008 ha avuto la fortuna e il privilegio di giocare contro il Manchester City al primo turno di Europa League.
Il micragnoso Streymur ha perso entrambe le gare per 2-0, ottimo se pensiamo a cosa è diventato il club di Manchester ai giorni d’oggi.
La nazionale delle Isole Far Øer
Le isole Far Øer rimangono famose soprattutto per la coriacea e tenace nazionale.
Col tempo si è consolidata nel panorama del calcio europeo, guadagnando regolarmente qualche punto nei gironi di qualificazione senza però riuscire a qualificarsi.
Durante le qualificazioni per i mondiali del 2018, le isole Far Øer hanno addirittura concluso con 9 punti.
Ad euro 2016 sono riusciti a battere la Grecia allenata da Sir Claudio Ranieri che dopo quel risultato venne licenziato e ottenne la panchina al Leicester.
Possiamo dire quindi che la Premier League vinta dalle Foxes dell’allenatore italiano è dovuta anche all’insuccesso contro quel piccolo arcipelago scandinavo.
Il campionato ci regala partite dai risultati pirotecnici che fanno restare i tifosi col fiato sospeso fino all’ultimo istante di gioco.
La massima lega è composta da 10 squadre, la vincente avrà l’onore di disputare i preliminari di Champions League mentre la seconda e la terza faranno i preliminari di conference League.
Insomma, il calcio nelle Isole Far Øer ha tanto da raccontare e molto altro ancora deve scrivere.